Due cani sbranati dai lupi in Trentino: abbattere i predatori o conviverci?
Due cani sbranati da branchi di lupi in Trentino Alto Adige nel giro di poche settimane e tornano le polemiche: si può convivere con questi predatori o sono troppi e occorre pianificare degli abbattimenti?
L’uccisione di due cani, aggrediti a distanza di pochi giorni da branchi di lupi in Trentino, ha riacceso le polemiche sulla diffusione di questi predatori.
Secondoalcuni la presenza dei lupi è ormai fuori controllo e rappresenta un pericolo per le comunità.
Per altri, animalisti in prima linea, sono le comunità e gli umani che dovrebbero abituarsi a convivere con i lupi.
Il setter ucciso e sbranato dai lupi a Folgaria
Il primo caso a scatenare polemiche durissime si è verificato a Folgaria ed è stato raccontato minuziosamente dal padrone del cane ucciso, Martino Raineri.
Il racconto è straziante: la camminata con i suoi due cani, uno adulto e l’altro di otto mesi, Martino che decide di liberarli dal guinzaglio, sorvegliandoli con il collare GPS.
Poi, a un certo punto, il guaito del piccolo proveniente dal bosco, mentre il grande torna dal padrone; l’affannosa ricerca del cane e il ritrovamento del solo collare GPS.
Infine, seguendo le tracce di sangue, la terribile scoperta: un branco di lupi intento a cibarsi del povero setter, ormai carcassa.
E i predatori che, allertati dall’arrivo di Martino, si allontanano da quello che resta del cane.
L’incontro ravvicinato con i lupi non è finito qui.
Martino ha infatti raccontato che, mentre era al telefono con i soccorsi, i lupi si sono ripresentati.
“Cinque lupi si sono spostati, allontanandosi e scomparendo dalla sua vista, mentre due sono rimasti a guardarlo” si legge nella ricostruzione degli esperti di Lifewolfalps.
In particolare, uno dei due lupi è rimasto sempre in vista, a una distanza di 20-30 metri e non si è allontanato nemmeno quando l’uomo gli ha tirato delle pietre per spaventarlo, ma è rimasto seduto a guardarlo.
Il resto del branco non era visibile, ma se ne percepivano i movimenti nel bosco. Il tutto si è svolto in una mezz’ora circa.
Per tutto il tempo i lupi non hanno mostrato un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’uomo, che afferma che non hanno mai mostrato i denti o cercato di aggredirlo. All’arrivo dei soccorsi, i lupi si sono finalmente allontanati”.
Vispo, il cane da pastore ucciso a Brentonico
Il secondo caso si è verificato a Brentonico, tra Trentino e Veneto.
Nelle parole di Dante Secchi, il proprietario, si trattava di un cane anziano che viveva con la famiglia nel pressi dell’abitazione: “Abbiamo fatto 15 anni insieme in malga era un bravo cane che si era meritato la pensione”.
Vispo, questo il nome del cane, è stato sbranato da un branco di lupi che è noto si aggirano nel territorio.
Le reazioni: abbattere o imparare a convivere con i lupi?
I fatti non potevano non suscitare polemiche.
Da un lato il Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e l’assessora Giulia Zanotelli, che hanno parlato apertamente di abbattimento a garanzia della sicurezza, con riferimento anche agli allevatori.
In un comunicato hanno sottolineato la necessità di “portare a termine il percorso avviato con Ispra e Ministero per migliorare la gestione della presenza dei lupi sul nostro territorio”.
Dall’altro gli animalisti ma anche gli esperti, a sottolineare che in Trentino è la prima volta che viene accertata un’aggressione di questo tipo.
Si fa rilevare che non vi sia stata aggressione nei confronti dell’uomo, a riprova che i lupi temono gli umani e non rappresentano un pericolo diretto.
Si sottolinea poi come, in territori dove si sa che il lupo è diffuso, occorra adottare regole di comportamento adeguate, tra cui quella di non lasciare i cani senza guinzaglio.