Capodanno in montagna, caldo anomalo e neve a rischio
Non sembra esserci pace per la montagna in questi mesi, infatti dopo un inverno 2020/21 dalle abbondanti nevicate, quest’anno la situazione potrebbe essere diametralmenteopposta.
Nelle giornate che vanno dal 30 dicembre fino al 2 gennaio un anticiclone africano dovrebbe far sentire i suoi effetti anche in Italia, provocando un aumento delle temperature anche su Alpi e Appennini.
Le prossime giornate saranno caratterizzate, come informa il servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare, dall’avanzamento di un vasto fronte anticiclonico dal nord Africa, con caratteristiche particolarmente temperate e che porterà a condizioni di tempo stabile su tutta Italia.
Le temperature aumenteranno in modo significativo sui rilievi, dove le giornate soleggiate porteranno valori decisamente superiori alle medie climatologiche del periodo.
Rischi valanghe in montagna
Questi fenomeni metereologici faranno aumentare progressivamente la possibilità di valanghe spontanee e fenomeni di slittamento del manto nevoso, anche se per lo più di piccole dimensioni.
Durante le attività outdoor in quota, per esempio con le ciaspole, sarà particolarmente importante prestare attenzione soprattutto nei versanti soleggiati alle quote più elevate.
I versanti esposti al sole, a quote di media montagna, subiranno il primo significativo rialzo termico stagionale, che provocherà instabilità nel manto nevoso.
Importante quindi conoscere bene i segnali di pericolo valanghe e avere sempre con se le attrezzature di sicurezza.
In pianura nebbia e sud aria di primavera
In pianura Padana la situazione si formeranno invece strati nebbiosi che conterranno il rialzo termico.
Le nebbie e le nubi basse attenuando l’insolazione, conterranno l’ascesa termica con valori compresi tra 5°C e 8°C, comunque ben al di sopra della media.
In Appennino e nelle regioni del sud invece ci sarà un clima quasi primaverile, con punte fino a 18°C nelle vallate, fino a 14°C a 1000 metri e punte di 8°C sul crinale.
Uno scenario meteorologico che rischia di scogliere rapidamente la neve caduta nei giorni scorsi, compromettendo la stagione invernale dello sci e delle ciaspole.