Case cantoniere dismesse: arriva il progetto di recupero
LA SECONDA VITA DELLE CASE CANTONIERE
Per decenni sono state il simbolo del progresso e della modernizzazione del Paese.
Quella modernizzazione che passava attraversole strade, prima quelle bianche e polverose poi fatte di asfalto a due e più corsie…, e la velocità, prima quella delle carrozze e dei cavalli, poi quella delle auto e dei motori…
Infine, come per un infingardo contrappasso, le case cantoniere sono stare sorpassate da quella stessa modernità che hanno contribuito a creare. Da vitale punto di riferimento per la manutenzione del loro “cantone” (un tratto di strada lungo 4 o 5 km), sono divenute spesso simboli di un passato “eroico”, fatto di stradoni provinciali, di Giri d’Italia, di Coppi e di Gimondi, di estati che sciolgono l’asfalto e inverni di neve ai tetti delle case…
Buone per il ricordo e la commozione, ma non più funzionali rispetto nuove esigenze della circolazione stradale.
Ora pare proprio che le mitiche casette rosse, sparse un po’ ovunque lungo la Penisola, siano pronte a prendersi la loro rivincita. Per farlo (ironia della sorte) si sono scelte un alleato che con la velocità e i motori ha ben poco a che fare: gli appassionati di turismo lento!
L’accordo sottoscritto lo scorso 16 dicembre dal ministro delle Trasporti, Graziano Delrio, da quello del Turismo, Dario Franceschini, dal Presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani e dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, prevede, infatti, l’avvio di un programma per la riqualificazione degli immobili pubblici, che vedrà le case cantoniere oggi non più utilizzate dall’Anas divenire dei veri e propri punti di riferimento e posti tappa al servizio di chi si muove lungo i grandi itinerari del turismo lento in Italia.
Il progetto pilota, che sarà pronto entro il 30 giugno 2016, coinvolge 30 case cantoniere, situate lungo le direttrici della Via Francigena e della Via Appia, sulle strade di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.
Partendo da questo primo nucleo di 30 case cantoniere individuate, il progetto è destinato ad ampliarsi, integrando ulteriori beni pubblici dismessi, appartenenti allo Stato, agli Enti territoriali e ad altri Enti pubblici.
Successivamente saranno poi compresi il Cammino di Francesco (La Verna-Assisi), il Cammino di San Domenico, il Circuito del barocco in Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze), la Ciclovia Ven.To (Venezia Torino).
“L’operazione rientra in una politica di cura dei beni pubblici e di attenzione al territorio – conferma il ministro Delrio – che si esprime in altre azioni del Governo, volta alla valorizzazione di edifici e infrastrutture esistenti, per favorirne la fruizione da parte dei cittadini in tutto il Paese. Oltre a garantire servizi e infrastrutture di trasporto efficaci, veloci e intelligenti, vogliamo in questo modo evidenziare anche un altro modo di viaggiare, più lento e sostenibile, più attento al paesaggio, alla sosta, alle emergenze storiche e culturali. Con la firma di questo protocollo, le Case Cantoniere di Anas ritorneranno ad essere simbolo positivo di un’identità italiana diffusa di accoglienza e di relazione tra le persone”.
Secondo il ministro Franceschini: “Le Case Cantoniere distribuite lungo tutto il territorio nazionale e contraddistinte dall’inconfondibile colore rosso pompeiano costituiscono un brand formidabile per promuovere quel turismo sostenibile necessario allo sviluppo sociale, economico e culturale dei tanti territori ricchi di arte, tradizioni enogastronomiche e bellezze paesaggistiche che rendono l’Italia un Paese unico al mondo. Grazie alla voglia di fare di chi saprà cogliere questa opportunità, luoghi oggi abbandonati diverranno ostelli, ciclofficine, punti di ristoro per tutti quei viaggiatori che vogliono scoprire l’Italia al giusto ritmo”.
“La valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico – commenta Roberto Reggi – è oggi una grande opportunità per realizzare progetti concreti di slow travel, rimettendo in funzione beni abbandonati lungo itinerari turistici e culturali di grande valore. L’Agenzia del Demanio è impegnata a fianco degli altri Enti pubblici per promuovere iniziative che restituiscano nuova vita agli immobili in disuso, anche minori, lungo i più suggestivi percorsi religiosi, culturali e naturalistici italiani, rispondendo così a un’esigenza collettiva sempre più forte di recupero di luoghi pubblici, con il rilancio dell’imprenditoria e dell’occupazione.”
“Il nostro patrimonio immobiliare – sottolinea il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani – rappresenta un valore sociale ed economico di fondamentale importanza per il Paese che, attraverso l’avvio di concrete iniziative di riqualificazione, può costituire un fattore di crescita per l’economia e per l’occupazione”.
Nei prossimi mesi saranno quindi definiti i piani di utilizzo (Turismo, Cultura, Accoglienza, Ristorazione, Ospitalità, etc.) delle Case Cantoniere inserite nel progetto, la tipologia dei servizi che offriranno e che andranno ad ampliare quelli a supporto delle attività di esercizio e manutenzione della rete stradale mantenendone la disponibilità.
Visita la pagina del sito Anas dedicata alle Case Cantoniere