Tutti a Bra in Piemonte, ad assaggiare i migliori formaggi italiani ed europei

30 agosto 2021 - 12:00

Pronti per una scorpacciata di formaggi? Allora tutti a Bra, in Piemonte dove, dal 17 al 20 settembre, si terrà Cheese 2021. Le strade del centro saranno inondate dal profumo di ogni tipo di cacio da ogni parte d'Italia e d'Europa, e il bello è che sarà tutto disponibile all'assaggio.

Cheese, l’appuntamento Slowfood dei formaggi

4 giorni per mangiare, bere e salutare l’estate che se ne va.

Si terrà a Bra, dal 17 al 20 settembre 2021,la tredicesima edizione di Cheese, l’appuntamento slowfood dei formaggi

Il Mercato dei formaggi occuperà la bella cittadina piemontese con centinaia di bancarelle pullulanti di caci di ogni tipologia e forma.

Dai caciocavalli alle tradizioni meridionali, dalle tome alpine agli irresistibili erborinati ai caprini – con gli aromi lattei e i sentori di prato che inebriano i visitatori nelle vie e per le piazze di Bra.

Ce ne sarà per tutti i gusti.

Espositori e appassionati di formaggi di tutto il mondo…unitevi!

Anche quest’anno gli espositori italiani e internazionali non hanno voluto mancare l’appuntamento con la manifestazione più importante al mondo sui formaggi naturali.

La pandemia non ha frenato la voglia di incontrarsi, di scambiarsi sentimenti ed esperienze, di confrontarsi nuovamente con il caloroso pubblico di Cheese.

I protagonisti : tutti i formaggi in mostra

All’evento parteciperanno tutti i rappresentanti più affermati e importanti dell’arte casearia.

La Via degli Affinatori a Bra, come sempre allestita in piazza Roma, sarà un crogiolo di lingue, tecniche e segreti, di chi un formaggio lo sceglie pensando già al profumo e al gusto che sprigionerà una volta portato a maturazione.

Saranno presenti vere e proprie star del formaggio.

Tra gli spagnoli Pascual Cabaño con i pregiati formaggi dell’azienda Rey Silo e la Comunità Slow Food del Cammino di Santiago che presenta la migliore tradizione casearia delle Asturie ma anche sidra, miele e marmellate.

Da Madrid arrivano il mitico Poncelet con oltre 150 varietà di formaggi e Queseria Cultivo con il suo Isla Corazon. con questo nome, non vi viene già voglia di assaggiare?

Intramontabili gli affineur francesi con Joseph Paccard, 76 anni e un’azienda fondata nel 1990, insieme ai figli, con l’idea di stagionare formaggi di fattoria a latte crudo, tra cui l’antico Reblochon, e Marcel Petite con il suo Comté Fort St Antoine 24 mesi.

Ma ci saranno ovviamente anche tedeschi, svizzeri, belgi, svedesi e portoghesi.

E poi, naturalmente, la schiera di italiani, tra i quali, gli immancabili Guffanti di Arona e le sperimentazioni con cui ci sorprende a ogni edizione Giandomenico Negro, o i piccoli gioielli di Matteo Villa.

 

La tradizione dei pastori e casari: i presidi Slow food

Non mancheranno certo, oltre agli artisti del formaggio, i pastori e casari.

Sono quelli che ogni giorno portano avanti un’azienda agricola o un caseificio, e che nonostante le piccole dimensioni, si sobbarcano le incombenze della produzione, e pure quelle burocratiche.

In questi mesi di chiusure hanno pagato il prezzo più alto, perché la natura, gli animali, non si sono fermati mai.

Nemmeno quando il loro principale sbocco commerciale (i ristoranti e i mercati locali) erano chiusi o viaggiavano a scartamento ridotto.

Si troveranno tra via Principi di Piemonte e il Cortile delle scuole maschili dove si potranno degustare le loro produzioni.

Avete mai assaggiato il vero “formaggio svizzero”?

Se la risposta è no la soluzione è nelle bancarelle di Gourmino, che insieme all’Emmentaler tradizionale di alcuni piccoli caseifici resistenti all’omologazione industriale di questi ultimi decenni, ci propone lo Sbrinz d’alpeggio.

Rientriamo in Italia facendo visita al nutrito gruppo di Presìdi Slow Food del Trentino Alto Adige: dal Puzzone di Moena al Vezzena, Casolet e Trentingrana.

Ma da non perdere anche il Graukäse della Valle Aurina.

A rappresentare il più importante formaggio naturale al mondo, il Parmigiano Reggiano, è il Presidio della Vacca Bianca Modenese, di cui, oggi sono rimaste poche centinaia di capi dei 140 mila degli anni ‘50.

….e i formaggi a latte di pecora

Non mancheranno anche i formaggi da latte di pecora.

Partiamo dalla Toscana con il Pecorino a latte crudo della Maremma di Angela e Antonio Saba, quello che fa bene al colesterolo, perché, dicono le analisi dell’Università di Pisa, è ricco di grassi buoni.

Non si può ovviamente non trovare la Sardegna, con il Fiore sardo dei pastori.

Un salto indietro nel tempo per riscoprire una tradizione agropastorale millenaria, e la Fresa di Ittiri.

Dalla Basilicata arriverà il Caciocavallo podolico e dalla Sicilia la Vastedda della valle del Belice Dop, riuniti nel consorzio di tutela.

Gli stand regionali

Come in ogni edizione non mancheranno gli stand regionali che consentiranno di fare un tour enogastromico d’Italia.

La Regione Piemonte in piazza Spreitenbach, offrirà alla degustazione le storiche DOP alpine e i nuovi progetti appena avviati.

Nella casa del Friuli Venezia Giulia conosciamo i produttori che associano la qualità al rispetto per l’ambiente e per le persone, utilizzando esclusivamente il latte crudo.

Alla transumanza è dedicata lo stand della Regione Puglia, pensata dall’assessorato alle politiche agricole e Slow Food Puglia.

E poi l’Umbria con il Comune di Gualdo Tadino.

Per maggiori informazioni, aggiornamenti e dettagli, il sito di Cheese 2021

 

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