L’associazione statunitense American Humane Society International, che da tempo si batte per la tutela degli animali, ha stimato che almeno 10 milioni di cani, vengano uccisi ogni anno in Cina per scopi alimentari, numeri che fanno rabbrividire; ma un “cambiamento di rotta” sembrerebbe esserci all’orizzonte.
Questi animali domestici, escono entrambi dall’elenco ufficiale di quelli che possono essere macellati a scopo alimentare, in cui restano 18 specie più tradizionali tra bovini, ovini, suini, pollame, cammelli.
La svolta arriva dopo mesi di polemiche, in tutto il globo, che hanno fatto seguito alla diffusione della pandemia Covid 19.
Il testo, diffuso nei giorni scorsi, dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali, e nella fase di “consultazione aperta” al pubblico per suggerimenti e migliorie, ma già rappresenta una svolta maturata sull’onda della pandemia di Covid 19 ed in forza al peso che gli animali da compagnia hanno guadagnato nella società, capace di generare un girò d’affari annuo stimato tra i 20 e i 30 miliardi di dollari.
La nuova lista chiarisce anche che il termine “bestiame” si riferisce agli animali che “sono stati addomesticati e fatti riprodurre per lungo tempo” al fine di ottenere prodotti come carne, uova e pelliccia oppure a fini medicinali e militari.
Nel testo di spiegazione, si legge inoltre: “ ..per quanto riguarda i cani, insieme al progresso della civiltà umana, alla preoccupazione pubblica e all’amore per la protezione degli animali, che sono stati specializzati per diventare animali da compagnia e a livello internazionale non sono considerati bestiame e non saranno regolati come tali in Cina…”
A febbraio, con una mossa a sorpresa, il Comitato permanente dell’assemblea legislativa, adottò il bando d’urgenza su commercio e consumo di carne di animali selvatici per i sospetti legami con l’origine e la diffusione del Coronavirus, revocando tutte le licenze esistenti e promettendo di rivedere la normativa per rendere il divieto permanente.
Si ritiene che Covid 19, causa della pandemia diffusa in tutto il pianeta, sia stato originato da pipistrelli o dal pangolino, con la conseguente trasmissione all’uomo nel mercato Huanan di Wuhan, dove il patogeno è stato identificato per la prima volta.
Sebbene la carne di cane continui ad essere considerata una prelibatezza in molte regioni, a Yulin, città del Guangxi, ogni anno a giugno si tiene il contestatissimo festival annuale di carne canina, il suo consumo e diventato sempre più impopolare e la città di Shenzhen è stata la prima a vietarlo lo scorso mese.
Wendy Higgins, portavoce della Humane Society International ha commentato: “questa bozza di testo potrebbe segnare un momento rivoluzionario per la protezione degli animali in Cina..”