La Via dell’Amore, il sentiero iconico che collega Riomaggiore e Manarola nelle Cinque Terre, è stata riaperta dopo 12 anni dalla frana che l’aveva resa impraticabile.
Questo storico percorso, creato negli anni Trenta del Novecento dai volontari locali, è più di un semplice sentiero; è un simbolo di unione e resilienza.
Fabrizia Pecunia, sindaca di Riomaggiore, ha celebrato questo evento come un punto di svolta per la comunità e per i turisti che visitano queste splendide località costiere.
Questo sentiero, originariamente creato come deposito per l’ampliamento della ferrovia Genova-La Spezia, ha unito due comunità divise da un territorio aspro e roccioso.
La costruzione della Via dell’Amore è stata un’impresa collettiva, un atto di amore e solidarietà che ha permesso a Riomaggiore e Manarola di essere finalmente collegate in modo sicuro e agevole.
“La Via dell’Amore oggi ritorna ai cittadini e ai turisti, di nuovo percorribile dopo 12 anni, in sicurezza, grazie a un lungo e complicato cantiere”, afferma Fabrizia Pecunia.
La visione della sindaca Pecunia è trasformare l’intero tragitto in un museo a cielo aperto, riconosciuto a livello internazionale. “Non solo ripristinare il tracciato, ma far rivivere quello spirito che ha portato alla sua realizzazione quasi cent’anni fa”, spiega Pecunia.
La strada non è solo un collegamento fisico ma una rappresentazione dell’amore, della connessione e della storia condivisa delle Cinque Terre. L’obiettivo è di valorizzare i punti di interesse culturale lungo il percorso, creando un’esperienza unica per i visitatori.
Questo progetto non solo ripristina un importante sentiero, ma celebra anche la storia e la cultura della regione.
Con l’arrivo previsto di oltre quattro milioni di visitatori, l’Amministrazione Comunale ha adottato misure per garantire la sostenibilità ambientale, culturale e sociale del territorio.
La pressione turistica su Riomaggiore e Manarola richiede una gestione attenta per evitare il sovraffollamento e preservare l’integrità del paesaggio.
Lo scorso anno, con la riapertura dei primi 160 metri della Via dell’Amore, è stato sperimentato un sistema di accesso su prenotazione con visite guidate in abbinamento al Castello di Riomaggiore.
Questo successo ha portato all’implementazione di un piano di Destination Management, affidato a esperti del settore.
Il piano strategico mira a spostare la fama di Riomaggiore da meta romantica a destinazione culturale.
La sindaca Pecunia ha dichiarato: “Siamo così convinti che questa sia la strada da percorrere che il Comune di Riomaggiore da tempo pone la cultura al centro della propria politica per rilanciare il territorio come meta di valore.”
Eventi estivi, rassegne letterarie e il percorso museale di Virtual Reality Experience al Castello di Riomaggiore sono solo alcuni esempi di questa trasformazione.
L’obiettivo è creare proposte autentiche per i visitatori, che valorizzino le risorse culturali, patrimoniali e naturali del territorio, e che permettano di gestire i flussi turistici in modo sostenibile.
La Via dell’Amore rappresenta la determinazione e il coraggio che ha trasformato le Cinque Terre nel parco antropico riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, a dimostrazione di come la storia e la cultura di questi luoghi siano radicati in ogni sasso, muro, strada che si incontrano.
La trasformazione della Via dell’Amore in un museo a cielo aperto è un simbolo del passato e del futuro di Riomaggiore, simile alla Galleria degli Uffizi per Firenze.
È un’opera che celebra non solo la bellezza naturale ma anche la resilienza e l’ingegno della comunità locale.
_ Per ulteriori informazioni sulla Via dell’Amore e gli eventi culturali a Riomaggiore, visitate Riomaggiore fa Cultura.