Cinque Terre, Via dell’Amore: pronto il piano per la riapertura
La Via dell’Amore che unisce i borghi di Riomaggiore e Manarola è chiusa ormai da otto anni. È stato finalmente presentato, sul finire del 2019, il piano di interventi per la riapertura del percorso.
La passeggiata più romantica del mondo è chiusa ormai dal 2012 in seguito ad una frana che ha interrotto il percorso. Di recente però è stato presentato dal Parco Nazionaledelle Cinque Terre il progetto per la riapertura di questo famoso itinerario.
La Presidente del Parco, Donatella Bianchi, ha parlato di circa 28 mesi di lavoro e di 12 milioni di euro di investimento per poter concludere le opere necessaria alla riapertura.
Quindi, salvo ritardi, solo nel 2023 i turisti e i camminatori di tutto il mondo potranno tornare ad ammirare la bellezza di questo itinerario, per anni una delle principali attrattive di questo territorio.
La chiusura di uno dei percorsi del Parco Nazionale più esposti al rischio di cedimenti franosi, quindi, non ha decretato la fine delle Cinque Terre.
Il territorio del Parco non è solo la Via dell’Amore, ma un ambiente unico al mondo, appeso ai monti, sospeso sul mare, dove l’uomo tenace e caparbio ha posto le sue radici ritagliando fazzoletti di suolo coltivabile, testimoni di un profondo legame insito tra l’operosità contadina e paesaggio inebriante (qui si produce il vino schiacchetrà) delle “terre verticali”.
Sulla roccia nuda e cruda l’uomo ha costruito le case, colorate, strette l’una all’altra, separate solo da esigui carruggi mai baciati dal sole.
Grazie a queste caratteristiche che identificano le Cinque Terre come uno degli angoli più affascinanti di una regione che certamente non lesina emozioni.
L’Ente Parco ha incoraggiato la frequentazione dei sentieri alti, panoramici e appaganti per i turisti che desiderano avere un quadro ancora più completo di queste terre nominate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
In questi anni, nonostante le problematiche registrate nella prima parte del Sentiero Azzurro (da Riomaggiore a Corniglia), non è diminuita l’attrattiva turistica del territorio.
A confermalo sono gli ispettori dell’UNESCO, che a seguito dell’alluvione dell’ottobre 2011 e dell’evento franoso del settembre 2012, constatarono positivamente l’impegno e gli interventi dell’Ente Parco mantenendo alle Cinque Terre il rango di Patrimonio dell’Umanità.
Portovenere, Cinque Terre e Arcipelago Palmaria riconosciute Patrimonio dell’Umanità
18 chilometri di costa rocciosa ricca di baie, spiagge e fondali profondi, sovrastata da una catena di monti che corrono paralleli al litorale.
Quest’area culturale di eccezionale valore rappresenta l’interazione armoniosa tra l’uomo e la natura.
L’uomo ha trasformato un territorio inaccessibile in un paesaggio di straordinaria bellezza composto da un’Area Marina Protetta e un Parco Nazionale, il più piccolo in Italia, che tutelano l’assoluta autenticità dei luoghi.
_ Scopri l’itinerario da Riomaggiore e Corniglia passando per Manarola