Coronavirus: gli ultimi aggiornamenti su normative e limitazioni

27 aprile 2020 - 13:54

Aggiornamenti e disposizioni sull’emergenza del Coronavirus

_ Aggiornamento 11 Marzo ore 21:50

Il Presidente del Consiglio Conte ha parlato davanti telecamereper introdurre alcune nuove misure e disposizioni che vanno ad integrare quanto stabilito dal Decreto emanato l’8 Marzo. Le nuove disposizioni predisposte dal Governo limitano ulteriormente le attività e gli spostamenti consentiti fino ad oggi, in particolare:

  • Sono chiuse tutte le attività commerciali che non trattano beni di prima necessità, rimangano quindi aperti i supermercati mentre chiudono tutti gli altri esercizi commerciali compresi bar e ristoranti, eccezion fatta per chi effettua consegne a domicilio.
  • Sono sospesi mercati e manifestazioni pubbliche all’aperto.
  • Sono garantiti i servizi pubblici essenziali come benzinai, edicole, tabaccai, uffici postali e tutte le altre attività necessarie a garantire i servizi essenziali.
  • Le industrie e le fabbriche possono continuare ad operare, purché siano rispettate le disposizioni sulle distanze minime e sul divieto di assembramenti.
  • È garantita la filiera agroalimentare, quindi la coltivazione, la raccolta e il trasporto dei prodotti agricoli.
  • Viene nominato un Super Commissario Delegato, individuato nella persona del Dott. Domenico Arcuri, che si occuperò di approvvigionamento, produzione e distribuzione di attrezzature sanitarie per le terapie intensive e sub-intensive.
  • Si invitano industrie e aziende a limitare l’operatività solo a quanto necessario per la produzione, invitando a usufruire di ferie, permessi e congedi per limitare il più possibile gli spostamenti.

Il Presidente del Consiglio ha inoltre specificato che “Gli effetti di questo grande sforzo si potrà vedere entro un paio di settimane” ribadendo la necessità per ciascuno di limitare gli spostamenti ai soli motivi lavorativi, di salute e di assoluta necessità, quale l’acquisto di generi alimentari.

Per ogni spostamento dal proprio domicilio sarà necessario compilare il modulo di autocertificazione (scaricabile dal sito del Governo), che è fornito anche dalle Forze dell’Ordine che monitorano gli spostamenti.

> Leggi: il testo delle ultime disposizioni emanate dal Governo

_ Aggiornamento 11 Marzo ore 18:00

L’Organizzazione mondiale della sanità dichiara il Coronavirus “pandemia”. Lo ha annunciato il direttore dell’O.M.S. Tedros Adhanom Ghebreyesus, pronunciando queste parole: “Abbiamo stabilito che il Covid-19 può essere catalogato come una pandemia” .

Il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che in ogni caso “si tratta di una pandemia che può essere controllata” ha inoltre aggiunto che “sono preoccupanti sia i livelli di diffusione e gravità, sia i livelli di inazione”.

_ La disposizioni dell’8 Marzo 2020 

Il nuovo decreto pubblicato questa mattina in Gazzetta Ufficiale in tutta Italia, in sostanza estende la validità territoriale del Decreto Pubblicato l’8 Marzo, fino a ieri in vigore solo per la Lombardia e altre Provincie del nord Italia, a tutto il territorio nazionale. Non esiste più differenza tra zone rosse e zone arancioni, le disposizioni restrittive si applicano su tutto il territorio nazionale.

In questo articolo cerchiamo di fare il punto sulle principali restrizioni e limitazioni cui tutti devono sottostare per limitare il più possibile la diffusione del virus nel resto del territorio nazionale.

Il sistema sanitario della Regione Lombardia è in difficoltà per l’elevato numero di ricoveri di pazienti in terapia intensiva, questa misura cerca di prevenire una diffusione del virus in altre regioni che, in molti casi, sono meno attrezzate della Lombardia e potrebbero avere maggiori difficoltà a far fronte all’emergenza.

Lo sport e le attività all’aperto

Le attività sportive agonistiche si fermano, tutte senza alcuna esclusione. Questo non vuol dire che sia vietato fare movimento, si può continuare, per esempio, a fare attività outdoor. È consentito andare a camminare, andare in bicicletta o a correre, queste attività però vanno fatte in luoghi isolati, rispettando i divieti di assembramenti.

Lo abbiamo ripetuto spesso, per camminare e fare un po’ di movimento non è necessario andare in montagna, si può anche andare nel boschetto e nel parco dietro casa per fare un po’ di movimento in mezzo al verde. Ecco in questo periodo questa diventa una necessità, non è possibile muoversi dai propri luoghi di residenza per andare in montagna, approfittiamo quindi per camminare nel circondario, per conoscere la natura che abbiamo nelle vicinanze.

Un discorso a parte meritano le escursioni organizzate, i trekking di gruppo e le attività associative: tutte queste attività, a norma del Decreto citato, sono da considerarsi assembramenti di persone e, in quanto tali, vietati.

Non dovrebbe servire una norma di legge per far capire che camminare nella natura va bene, ma farlo in gruppo assolutamente no. Cogliamo l’occasione per fare passeggiate in solitaria, un ottimo modo per tenere sotto controllo anche l’ansia e lo stress in questi giorni di tensione.

Per quanto riguarda palestre, piscine e centri sportivi, queste strutture dovranno rimanere chiuse, l’unica eccezione contemplata dal Decreto riguarda l’attività di allenamento degli atleti professionisti, che devono sottostare a stringenti regole di comportamento.

 

Mondo della scuola e dell’università

È stata prorogata la chiusura delle scuole e delle università fino al 3 aprile, questa misura riguarda ovviamente anche i corsi professionali, i master e le attività formative, con l’unica eccezione per le professioni sanitarie e i corsi di Medicina. Tutti gli istituti scolastici e le istituzioni universitarie devono muoversi per proseguire lezioni ed esami online.

Questo sta già avvenendo in diverse Università italiane, nelle quali oltre alle normali lezioni si sono iniziate a svolgere online anche sessioni di Laurea.

Ristorazione, bar ed esercizi commerciali

I bar e i ristoranti possono rimanere aperti, ma l’orario è ridotto alle 18:00. Sono in ogni caso vietati gli assembramenti nelle strade e nei luoghi aperti, pertanto sono vietati anche raggruppamenti di persone in prossimità dei medesimi locali.

Durante l’orario di apertura i gestori devono limitare l’accesso alle strutture, facendo rispettare la distanza minima di un metro tra le persone che si trovano all’interno delle strutture.

Cinema, teatri, discoteche e locali serali

Da oggi è prevista la chiusura per teatri, musei, scuole di ballo, sale giochi e bingo. Stop anche a eventi sociali, congressi e meeting di ogni tipo. Chiusi istituti, cinema e qualsiasi altro luogo di cultura.

La conferenza stampa completa del Premier:

Si può andare a lavoro e fare la spesa

Dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio in diverse città i supermercati sono stati presi d’assalto da cittadini preoccupati per l’approvvigionamento di beni di prima necessità. Un comportamento sbagliato, la normativa infatti consente di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, appunto gli approvvigionamenti alimentari nei supermercati, che rimarranno comunque aperti.

In mattinata è arrivata una nota della Presidenza del Consiglio per chiarire questo aspetto: “Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte.”

Le limitazioni ad uscire di casa

Chiunque abbia febbre con temperatura sopra i 37,5 gradi deve restare a casa e limitare al massimo i contatti sociali. Non si deve recare al pronto soccorso ma deve chiamare il medico di base per ricevere le indicazioni sul da farsi.

Il divieto assoluto di lasciare la propria abitazione per chi è in quarantena, per chi è positivo anche se senza sintomi, per chi è stato in contatto con un malato, oltre che naturalmente per i contagiati e malati di Covid-19.

Vige il divieto di andare a trovare i malati in ospedale o le persone che si trovano nelle residenze sociosanitarie, di lungodegenza o riabilitative. Questi pazienti possono ricevere visite sole dietro espressa indicazione della direzione sanitaria.

Le sanzioni per chi viola le disposizioni

Il decreto stabilisce l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro per chi disattende le disposizioni normative in materia. Le pene si fanno più severe per chi per esempio, positivo al virus, lascia le aree di quarantena: in questa circostanza potrebbe configurasi il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.