Coronavirus: si prepara la fase 2
Il Governo è già al lavoro sulle misure e le regole per la Fase 2 dell’emergenza
Le possibilità di spostamento saranno differenziati per fascia di età, ci sarannoancora importanti limitazioni per chi ha più di 70 anni e meno di 18, medici sentinella e ripartenza scaglionata regione per regione.
L’Italia si avvicina alla fase 2, quella del rilancio post emergenza Coronavirus e chiusura totale. Il comitato di esperti istituito dal Governo sta redigendo un documento con le linee guida di base da seguire per tornare ad una vita più libera ma non ancora “normale”. L’obiettivo infatti sarà quello di mettere in campo misure in grado di ridurre comunque i contatti sociali.
Prima di redigere il testo del D.P.C.M., che decreterà l’avvio della Fase 2, l’esecutivo vuole confrontarsi le parti sociali, le Regioni e gli enti locali e portare le loro considerazioni alla commissione di esperti presieduta da Vittorio Colao.
Si procederà con attenzione e cautela, il virus non è scomparso e il bollettino quotidiano della Protezione Civile continua a parlare ancora di centinaia di nuovi morti e contagi, soprattutto in Lombardia.
Dopo le festività del 25 aprile e del 1° Maggio, potrebbero iniziare ad aprire numerose aziende in diversi settori: tessile, moda, fabbricazione di autoveicoli, mobili, articoli in pelle, tabacco, estrazione di minerali metalliferi e alcuni cantieri.
Rimarrà fermo il divieto di assembramento e limitazioni per giovanissimi e anziani
Nella “fase 2” i provvedimenti del Coronavirus resterà in vigore il divieto di assembramento, pertanto dovranno essere adottare misure particolari per svolgere incontri, riunioni e vivere l’ambiente lavorativo. Tutto si dovrà svolgere nel rispetto di queste prescrizioni.
Un altro parametro importante sarà quello anagrafico, gli anziani saranno sottoposti ancora a particolari limitazioni, simili a quelle in vigore nell’attuale fase 1. Le limitazioni saranno probabilmente per gli over 70 anni e scatteranno ove sussistano patologie pregresse.
I giovani invece non potranno frequentare luoghi di aggregazione come pub, discoteche, feste ed eventi di questo tipo, anche loro dovranno rispettare le distanze di sicurezza.
Il Vice Ministro della Salute Pierpaolo Sileri ha affermato che: “I ragazzi sono i più restii ad indossare le mascherine, ma è evidente che in alcune circostanze dovremo renderle obbligatorie, altrimenti per loro sarà impossibile uscire visto che molti sono asintomatici e quindi possono veicolare il virus”.
Ogni regione potrebbe adottare aperture differenziate: il caso Alto Adige
L’emergenza non è uguale in tutte le regioni, per questo anche le condizioni della ripartenza non saranno uguali, la Lombardia in particolare, ma anche Veneto e Piemonte avranno probabilmente una fase 2 con più limitazioni, mentre altre regioni potranno ripartire con più decisione.
Una prima mossa in questo senso è stata fatta dall’Alto Adige, il governatore Arno Kompatscher ha infatti firmato un’ordinanza che consente gli spostamenti a piedi a partire dalla propria abitazione.
L’ordinanza stabilisce che l’attività motoria all’aperto è consentita, purché siano rispettate le misure di sicurezza, come il distanziamento sociale e il divieto di assembramento, indossando la mascherina.
Un primo passo verso l’allentamento delle attuali misure che, in alcune regioni, erano arrivate perfino a vietare l’attività fisica all’aria aperta in prossimità delle proprie abitazioni.
Anche la Regione Veneto andrà in questa direzione eliminando il limite di “200 metri” dalla propria abitazione per l’attività fisica all’aria aperta. Anche in questo caso rimarranno fermi gli obblighi di distanziamento e il divieto di assembramenti.