Il C.A.I. ha redatto un documento con delle linee guida da seguire per la ripresa delle attività outdoor e in montagna. Il buon esito della Fase 2 e la possibilità di superare rapidamente questo momento di emergenza dipende, in larga parte, dalla responsabilità del singolo individuo.
Per questo ogni appassionato di trekking e outdoor dovrà fare la sua parte per evitare che la ripresa delle attività si trasformi in un nuovo incremento dei contagi.
Sarà importante mettere in atto dei comportamenti responsabili che riducano i rischi, a partire dalla necessità di mantenere il distanziamento fisico e svolgere quindi le attività outdoor individualmente o con i propri conviventi, meglio evitare per il momento i gruppi.
A seguito di un confronto tra gli organi direttivi del Club Alpino Italiano, sono state formalizzate alcune linee guida rivolte non solo ai soci ma, in generale, a tutti i frequentatori della montagna e agli appassionati di outdoor.
Ecco di seguito i punti di questo codice di condotta:
A) Rispetta puntualmente le disposizioni adottate a livello nazionale e territoriale (regione e comune), con particolare riferimento alle limitazioni imposte e alla adozione di comportamenti come le distanze e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, a tutela tua e degli altri.
B) Valuta correttamente le tue capacità e condizioni fisiche, oltre a quelle dei familiari che vengono con te, considerando gli effetti del lungo periodo di forzata inattività e scegliendo itinerari adeguati, preferibilmente al di sotto del tuo livello abituale; assumi diligentemente ogni più opportuna informazione sul percorso, sulle previsioni meteorologiche e sulla presenza di strutture di accoglienza aperte ed eventuale riparo.
C) Considera le limitazioni territoriali ai trasferimenti come l’occasione per andare alla scoperta delle valli e dei borghi più vicini, uscendo dalla spirale abitudinaria di privilegiare in molti la stessa località, scoprendo così bellezze inaspettate e sempre rispettando la natura, evitando concentrazioni pericolose di persone e limitando gli spostamenti.
D) Scegli un rifugio come meta, non per trovare in quota ricercatezze di pianura, quanto piuttosto una cortese accoglienza, consigli competenti e la sobria qualità di una ristorazione che esprima i sapori tradizionali di quella particolare zona di montagna; ricorda che il rifugista presidia un territorio prezioso e assicura i contatti per i soccorsi: collabora con lui e attieniti alle sue indicazioni per assicurare distanziamento e igiene; è importante la prenotazione.
E) Evita le attività più impegnative e che richiedono l’uso di attrezzature alpinistiche in comune e distanze ravvicinate con altri: la pazienza di oggi renderà ancora più gratificanti queste attività in un futuro non lontano.
F) Percorri con lentezza e prudenza l’itinerario che hai scelto, segui i sentieri segnalati e quando incontri altre persone mantieni la distanza e usa la mascherina.
G) Ricorda che in caso di incidente l’eventuale soccorso, già impegnativo per i luoghi, è reso ulteriormente critico dalla necessità di proteggere chi viene soccorso e quanti soccorrono, dal pericolo di contagio da coronavirus: per questo mantieni alta e costante la tua attenzione, risveglia i sensi assopiti. Attiva la funzione “seguimi” della app GeoResQ dello smartphone, tenendolo silenziato e utilizzandolo solo per necessità.
H) Considera sempre che i luoghi che per te sono occasione di svago e benessere, rappresentano la “casa” delle popolazioni che in quelle montagne vivono, contribuendo a mantenerle ospitali, e che il tuo comportamento influisce sulle loro condizioni di vita e di salute.
Il puntuale rispetto di queste prescrizioni potrebbe essere essenziale per consentire la ripresa delle attività outdoor in montagna ed evitare una nuova crescita delle curva dei contagi. Sarà importante l’impegno e la responsabilità di tutti, operatori e frequentatori delle nostre vallate.
_ Il documento completo è disponibile sul sito del CAI