“The High Life”, il docufilm che racconta la vita in rifugio di una famiglia
Lo storico Refuge de la Charpoua è stato costruito nel 1904 con tavole di pino trasportate sulla schiena dal Club Alpino di Chamonix, questa struttura è diventata unatappa imprescindibile per gli alpinisti che scalano le leggendarie vette di Les Drus.
Il documentario racconta la storia di Sarah Cartier, una giovane donna di Chamonix che, otto anni fa, ha deciso di dedicare la sua vita ad una delle sue grandi passioni: la montagna.
Per farlo Sarah ha deciso di prendere in gestione il rifugio Cahrpoua, che da ospitalità agli escursionisti ed alpinisti che visitano la valle.
Un’attività impegnativa che si può svolgere solo se accompagnati da una grande passione, la struttura infatti è aperta tutti i giorni da metà giugno fino agli inizi di settembre.
Una scelta di vita per Sarah e la famiglia
Sarah ha un compagno e due figli piccoli e non ha mai pensato di separarsi da loro per seguire il suo sogno.
Per questo, prima di prendere questa decisione, Sarah ha parlato con il suo compagno Noè e i figli, che hanno accolto con entusiasmo l’idea.
Tutta la famiglia, fin dall’inizio di questa esperienza, durante i mesi estivi si trasferisce in quota e vive nel rifugio.
In questo modo Sarah riesce a conciliare il suo lavoro di custode del rifugio con la sua vita familiare, grazie anche al prezioso supporto del compagno Noé.
Nel documentario Sarah afferma: “Avere i miei figli qui ha favorito un nuovo equilibrio delle relazioni”.
In un passaggio del film racconta i commenti di alcuni alpinisti: “Quando alcuni degli alpinisti si rendono conto che sto crescendo i miei figli qui da sola, dicono che in confronto scalare Les Drus non è poi così difficile”.
Il Docufilm “The High Life”
Il racconto della ‘vita alta’ di Sarah Cartier e della sua famiglia nelle montagne vicino a Chamonix, in Francia.
Un rifugio simbolo della valle
Durante i mesi estivi la struttura offre infatti vitto e alloggio agli alpinisti, fornisce informazioni, supervisiona le loro scalate e offre i primi soccorsi in caso di necessità.
Il Charpoua è inoltre il punto di partenza e di arrivo di una fitta rete di itinerari che attraversano le montagne della zona.
Il rifugio può essere raggiunto solamente dopo una lunga salita dalla stazione ferroviaria di Montenvers.
L’ascesa non è certo una passeggiata, infatti si devono affrontare scale molto ripide, traversate di ghiacciai e morene instabili.
Non è un rifugio per turisti: solo alpinisti esperti e pochi escursionisti determinati riescono a varcarne la soglia.