Escursionista americano in Veneto si perde con Google Maps: salvato dai soccorsi

Un escursionista americano di ritorno dalla vetta del Monte Toc, in Veneto, segue Google Maps per tornare al parcheggio e si ritrova intrappolato su uno strapiombo. Due squadre di soccorso lo salvano nella notte, sotto la pioggia.

16 novembre 2021 - 13:19

Segue Google Maps per trovare il parcheggio, si ritrova su uno strapiombo

Probabilmente ci penserà due volte prima di affidarsi esclusivamente a Google Maps su un itinerario mai fatto prima.

Parliamo della Brutta avventura capitata ad un escursionista americano in Veneto, rimasto bloccato su una cengia durante la discesa del Monte Toc.

Il giovane ventiduenne, secondo indiscrezioni un militare di stanza ad Aviano, è stato per fortuna salvato dal veloce intervento notturno del Soccorso Alpino di Longarone e da quello di Belluno.

Vediamo come sono andati i fatti.

Salita su sentiero, discesa con Google Maps, poi i soccorsi nella notte sotto la pioggia

Il trekker americano era partito da Provagna verso le 13,30 seguendo una traccia in salita per raggiungere il Monte Toc.

Dalla vetta aveva iniziato la discesa, rilevando da Google Maps l’itinerario per raggiungere la macchina.

Tuttavia qualcosa deve essere andato storto visto che si è ritrovato, anziché al parcheggio, sopra un salto di roccia, costretto a fermarsi per non rischiare di cadere.

Il giovane a questo punto ha chiamato i soccorsi.

Scattato l’allarme, la prima a muoversi è stata una squadra del Soccorso Alpino di Longarone.

I soccorritori sono quindi riusciti a individuarlo dalla voce e dai segnali luminosi, ma si trovava sull’altro versante più in alto rispetto a loro, come si vede dalla foto qui sotto.

La squadra ha così dovuto scendere per risalire dall’altra parte.

Data la difficoltà del recupero dovuta all’impervietà del luogo, si è reso necessario il supporto di un’altra squadra, quella del Soccorso Alpino di Belluno.

Raggiunto l’escursionista, uno dei tecnici della squadra di Longarone lo ha assicurato ed è rimasto con lui, affiancato poi da un secondo soccorritore di Belluno.

Nel frattempo ci si è messa anche la pioggia che è aumentata di intensità.

I due soccorritori hanno cominciato la difficile discesa assieme al ragazzo sotto l’acquazzone.

Più sotto le squadre attrezzavano le calate lungo la via maggiormente adatta per il rientro, per circa 200 metri, tra ripida vegetazione e salti di roccia.

Per fortuna tutto è andato bene e i soccorritori sono riusciti a rientrare nel sentiero e riportare il ragazzo al sicuro intorno alle 2 di notte.

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