Tragedia sui Sibillini: escursionista morto dopo essere scivolato per 250 metri
Un escursionista è scivolato in un crepaccio mentre percorreva un sentierio su Monti Sibillini in compagnia della fidanzata. Causa dell'incidente il fondo ghiacciato del sentiero e l'assenza di ramponi sugli scarponi
Un appassionato di trekking di 34 anni ha perso la vita durante un’escursione sui Monti Sibillini dopo essere caduto per 250 metri in un crepaccio.
Nella giornatadi lunedì 3 gennaio il giovane stava percorrendo, in compagnia della fidanzata, un sentiero che da Rifugio del Farnio conduce a Pintura di Bolognola, nel cuore dei monti Sibillini.
I due ragazzi sono scivolati a causa del terreno ghiacciato e innevato, la ragazza è riuscita a salvarsi aggrappandosi ad alcuni arbusti, il ragazzo invece ha continuato a scivolare per più 250 metri.
Nulla da fare per l’escursionista, deceduto sul colpo a causa dei gravi traumi riportati. La ragazza è stata soccorsa dal Soccorso Alpino e dai Vigili del Fuoco, chiamati da altri escursionisti allarmati dalle grida provenienti dal crepaccio.
Le operazioni di recupero della ragazza e del corpo del fidanzato sono state particolarmente complicate a causa del ghiaccio e del forte vento in quota. Per i soccorsi sono stati impiegati due elicotteri, il Drago dei Vigili del Fuoco e un altro mezzo del 118.
La ragazza è stata immediatamente recuperata dai soccorritori e trasportata all’ospedale di Camerino, ma non ha riportato lesioni gravi. La salma dell’escursionista è stato invece raggiunta a piedi da una squadra del Soccorso Alpino dopo diverso tempo
Il Soccorso Alpino, in una nota sull’incidente, ha spiegato:
“Il sentiero risulta in molti tratti completamente innevato e il gelo che si forma su quel versante esposto a nord, non ha lasciato scampo ai due malcapitati che, sprovvisti di ramponi, non sono riusciti ad attraversare in sicurezza uno dei canali che poi li ha traditi. Prendiamo purtroppo spunto da questa triste vicenda per rimarcare che sottovalutare i rischi che si possono correre in ambiente impervio espone ad elevatissime probabilità di infortunio con conseguenze a volte fatali. Ai familiari del ragazzo le nostre più sentite condoglianze”.