La Cortina di ferro per quarant’anni ha tagliato in due il continente: l’Europa dell’Est e l’Europa dell’Ovest. I 12.500 chilometri che dal Mare di Barents scendevano verso i Balcani, attraversando le pianure e le foreste dell’Europa centrale, fino al Mar Nero, dividendo culture e popoli, sono oggi un lungo corridoio ecologico dove si sono preservati preziosi habitats. Infatti, al termine della Guerra fredda queste terre di confine, allora proibite e inaccessibili, si sono rivelate aree poco popolate e non urbanizzate, dove specie animali e vegetali a rischio d’estinzione vi hanno trovato rifugio. Oggi la European Green Belt – alla quale ha aderito anche l’Italia nel 2013 – rappresenta la colonna vertebrale del nostro continente ed è simbolo della cooperazione transfrontaliera. Per intuire la straordinaria importanza della EGB basta qualche cifra riportata sul quotidiano La Repubblica: la cintura verde attraversa 8 regioni biogeografiche e 24 Paesi europei ed extra-europei. In una fascia di 50 chilometri si susseguono ben 40 parchi nazionali e più di 3.200 aree naturali protette. La EGB oggi favorisce anche lo sviluppo di aree rurali periferiche, situate nel cuore del continente, in modo sostenibile e integrato, per costituire una vera e propria rete ecologica.