Forse solo in pochi conosceranno questa pratica sportiva che sta prendendo sempre più piede in questi ultimi tempi: il Plogging.
Ma che cos’è questa attività alla moda che sta coinvolgendo moltissimi runner di qualsiasi livello? Ebbene, lo scopo di questo sport è correre raccogliendo simultaneamente i rifiuti.
Per praticarlo non serve molto, è sufficiente un abbigliamento da running, un sacco per la raccolta dei rifiuti e dei guanti.
La disciplina del Plogging è nata alcuni anni fa, nel 2016, dall’idea del runner svedese Erik Ahlstrom il quale decise di ripulire le aree dove era solito allenarsi e praticare sport.
Photo credit: Stefano Jeantet
Il suo nome deriva dall’unione di due parole: “jogging” e “Plocka upp” che in lingua svedese significa “raccogliere”.
Si tratta di una disciplina davvero completa capace di aumentare la resistenza fisica e rinforzare i muscoli di tutto il corpo. Correre o camminare a ritmo sostenuto accelera il battito cardiaco provocando il rilascio delle endorfine, quelle piccole sostante chimiche prodotte dal nostro corpo che migliorano l’umore.
Oltre ai benefici verso la persona, però, c’è da dire che è anche un’attività sostenibile che fa bene all’ambiente.
Il Plogging è nato in Svezia ma ci ha impiegato pochissimo tempo per diffondersi in tutto il mondo, dalla Grecia fino al Venezuela. L’Italia, dal canto suo, è stato il primo paese a ospitare la prima edizione dei campionati mondiali di questa disciplina, nell’ottobre 2021, in Val Pellice (vicino a Torino).
Al termine della gara furono raccolti ben 800 Kg di rifiuti distribuiti lungo un percorso sentieristico di circa 1800 Km.
Ma come si può partecipare ad un mondiale di questa disciplina? Per qualificarsi, le strade sono due: attraverso gare di trail running già esistenti, oppure tramite una virtual challenge.
Quest’ultima consiste nel correre per conto proprio e mandare all’organizzazione la fotografia dei rifiuti raccolti assieme ad un riepilogo (anche fotografico) della propria prestazione.
A ogni sessione di plogging documentata viene assegnato un punteggio e i primi 30 classificati possono accedere alle finali.
Ai 90 concorrenti scelti con questi due metodi di selezione se ne aggiungono una decina tra sponsor e invitati. Sia donne che uomini sono scelti in egual numero, inoltre, l’evento è anche aperto a persone con disabilità.
La classifica finale premia i tre migliori atleti e le tre migliori atlete. Si tiene conto di tre parametri, ognuno con un peso diverso. Il primo è la quantità di rifiuti raccolti e il totale della CO2 tolta all’ambiente. Incidono sulla classifica anche i chilometri percorsi e il dislivello coperto.
Dopo il successo dell’ultima edizione, svoltasi a Genova lo scorso settembre, la prossima località scelta per ospitare la quarta edizione dei mondiali della disciplina è la Val Gandino, situata nei dintorni di Bergamo.
Le date fissate per l’evento sono quelle del 27, 28 e 29 settembre 2024. Il tutto inizierà con una prova agonistica proprio nella suggestiva Val Gandino e con un urban plogging nella città di Bergamo, seguiti dalle premiazioni.
La scelta della località non è dovuta al caso. Proprio lo scorso maggio, infatti, Gandino è stata la sede di arrivo della nona edizione di “Keep Clean and Run for Peace 2023”, l’eco-maratona più lunga del mondo che ha attraversato i territori di Veneto, Trentino-Alto Adige e Lombardia.
La novità della quarta edizione sarà l’aggiunta della prova a squadre per Nazioni, che si svolgerà a Genova e sarà preceduta dal Campionato Italiano valevole come qualificazione della squadra azzurra.
Se siete interessati a scoprire qualcosa in più riguardo a questo sport e alle modalità di qualificazione, allora potete consultare il sito web dedicato
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