La vista dalla cima di una montagna, un bosco fitto fitto o una bella spiaggia incontaminata. Questi, come moltissimi altri scorci di natura rigogliosa, sono dei veri e propri toccasana per il corpo e per la mente.
Ma gli effetti positivi della natura sull’uomo possono andare ben oltre: a dimostrarlo è una ricerca effettuata su 48 carcerati dello Snake River Correctional Institution, una prigione statunitense di Ontario, nello stato dell’Oregon.
I 48 detenuti in questione hanno visto documentari e video di oceani, foreste, montagne e paesaggi naturali 3/ 4 volte a settimana per un anno.
Il risultato è stato sorprendente: in confronto agli altri compagni di cella, i detenuti hanno dimostrato una minore propensione ai comportamenti aggressivi e alla cattiva condotta. Al contempo hanno mostrato meno nervosismo, stress e irritabilità.
La ricercatrice Patricia Hasbach, coordinatrice dell’esperimento, ha rilevato una diminuzione del 26% di infrazioni commesse per atti violenti, riportando anche un miglioramento nel rapporto con le guardie della prigione.
La ricerca dimostra dunque che il contatto con la natura ha un ruolo positivo sulla salute dell’uomo e rappresenta un metodo efficace per la riduzione dello stress e del nervosismo, anche nei casi in cui la visione sia mediata da un semplice schermo televisivo.
La stessa Hasbach ha sostenuto che “spesso sono stati sufficienti 15-20 minuti di immagini di natura e paesaggi per rendere più calmi i detenuti”.
Questo studio conferma dunque gli aspetti positivi della vita a stretto contatto con la natura, tracciando una via per una ripetizione dell’esperimento di riduzione dello stress anche negli ospedali, nelle scuole e nelle caserme militari.
In apertura: una vista sulla catena dell’Himalaya. Foto di Kiril Rusev