Questo è un periodo dell’anno in cui le squadre creano la base per la propria fortuna e si compatta il tanto citato “gruppo”, vero valore aggiunto nelle vittorie delle discipline a squadre.
Tutto questo processo virtuoso avviene molto spesso 45-50 giorni prima dell’inizio dei campionati di calcio, ma anche di competizioni di altre discipline, e i posti prescelti da allenatori e società sono spesso di montagna, scopriamo il perché.
La montagna è luogo di vacanza, ideale per ripararsi dal torrido caldo nei mesi estivi più caldi come agosto e luglio; e allo stesso tempo garantisce le condizioni ideali per praticare sport, permettendo quindi sia un tipo di vacanza votata al relax, sia una maggiormente attiva, dinamica e sportiva.
Da sempre è la meta ideale per i ritiri delle squadre di calcio, dalla Serie A alla terza serie, ma anche di ciclisti, tennisti e di altre specialità sportive.
Qui, nel fresco dei ritiri in montagna si costruiscono le “vittorie”, ed è qui che giornalisti, tecnici, appassionati, bookmaker delle scommesse sportive, e tifosi comprendono chi può essere la squadra favorita per la vittoria di un torneo, o la sorpresa.
Il perché della scelta del verde delle montagne non è uno soltanto. Sono infatti diverse le motivazioni che spingono società, club e atleti a prepararsi mentalmente e fisicamente per grandi eventi contornati da alberi, fiumi e boschi.
Il Corriere della Sera riguardo l’argomento sfata un mito o credenza che veniva spesso associata alle preparazioni in montagna: non esiste alcun documento scientifico che conferma la correlazione di una maggiore “ossigenazione” e l’attività fisica in montagna.
Il giornale con sede in Via Rizzoli a Milano mette infatti al primo posto fra le ragioni della scelta di questa ubicazione il fatto che la qualità del sonno sia nettamente migliore rispetto a località più vicine al mare.
Si abbassa il tasso di umidità, il che si traduce in un minor sforzo fisico durante gli allenamenti diurni, e per la respirazione in generale.
Inoltre il silenzio e la tranquillità, misti a un maggiore isolamento, concorrono alla coesione fra gli atleti che hanno più occasioni di confrontarsi a livello umano.
Come in tutti i settori che “accompagnano” la grande industria del calcio, anche quello che concerne i servizi per le società che decidono di fare la preparazione in montagna, rappresenta un grosso business.
La Roma ha spesso utilizzato il ritiro austriaco di Bad Waltersdorf cosa che l’anno scorso non era avvenuta per ovvi motivi, o il Napoli invece che è tradizionalmente legato al Trentino, così come il Bologna.
Le comunità montane investono e non poco su questo che è un business da circa 10 milioni di euro soltanto in Trentino. Recandosi ad esempio sul sito Visit Trentino, ci rendiamo conto della grandezza di questo fenomeno.
Sei squadre di Serie A, tre di Serie B e due di Serie C hanno deciso di gettare le basi per le proprie stagioni nella regione trentina e non club qualsiasi: Napoli, Bologna, e poi anche Lecce, Cittadella e Bari, ciascuna protagonista nei rispettivi campionati, grazie anche al fresco delle località di montagna scelte per il ritiro precampionato.