Forest Stewardship Council: 15 anni dalla parte delle FORESTE

18 marzo 2020 - 16:22

FSC Italia spegne le sue prime quindici candeline per una gestione forestale responsabile che risponde a un mercato sempre più attento ed esigente in termini di sensibilità ambientalee “cultura delle foreste”.

Numerosi sono i prodotti in legno con cui veniamo a contatto in quanto consumatori, ma non sempre è facile avere informazioni certificate sulla provenienza del materiale e sul processo produttivo cui è stato sottoposto. Per identificare i prodotti contenenti legno provenienti da foreste gestite in maniera corretta e responsabile, è possibile cercare il marchio FSC (Forest Stewardship Council), il certificato che assicura il rispetto di rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

Il certificato è concesso dalla FSC, una ONG internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo.

La presenza del marchio sul nostro prodotto derivato dal legno comunica quindi che la foresta di origine è stata controllata e valutata in relazione a precisi criteri di buona gestione forestale. Un interessante esempio, a questo proposito, è rappresentato dalla sughereta di “Cusseddu – Miali – Parapinta” a Tempio Paudania (OT) che ha ottenuto nel 2011 la Certificazione Forestale da Woodmark Soil Association secondo gli standard FSC della buona gestione forestale, nella consapevolezza dell’ampia valenza internazionale di una certificazione condotta da un valutatore indipendente. Il bosco di “Cusseddu – Miali – Parapinta” è diventato così la prima sughereta al mondo a essere certificata FSC.

Esistono due tipi di certificazione FSC: la certificazione di Gestione forestale, per proprietari e gestori forestali, e la certificazione di Catena di custodia rilasciata per tutte le filiere di trasformazione e/o commercio del legno, dalla produzione di carta alla stampa di libri e quaderni, dalla realizzazione di gioielli e giocattoli in legno certificato FSC alla produzione di imballaggi in legno e cartone, per arrivare all’uso del marchio in un settore in cui il nostro Paese è fra i leader a livello mondiale, l’arredo.

Ripercorriamo le principali tappe di FSC nel nostro Paese

1996 ­– Nasce il gruppo di lavoro per la definizione degli standard nazionali di gestione forestale sostenibile (GFS) presso il Dipartimento TeSAF dell’Università di Padova.

1997 – Viene rilasciata alla Magnifica Comunità di Fiemme la prima certificazione di gestione forestale (FM) in Italia

1998 ­– Si concretizza la prima certificazione di Catena di Custodia (CoC) in Italia (Rigato Rosa s.n.c).

2001Nasce il Gruppo FSC-Italia, associazione no-profit operante in armonia con gli obiettivi di FSC International, che si dà avvio formale all’attività del Forest Stewardship Council in Italia.

2006 / 2011 – Aumenta il numero di certificazioni in modo esponenziale alle migliorie ottenute dal punto di vista operativo e collaborativo. Dopo il primo decennio in Italia sono riconosciute più di 1000 certificazioni (6° Paese a livello mondiale) in tutte le filiere di trasformazione dei prodotti forestali.

2012 – Il Gruppo FSC-Italia assume la denominazione di Associazione Italiana per la Gestione Forestale Responsabile

2012 / 2016 – L’Associazione  si è consolidata con il compimento di un vero e proprio ufficio nazionale dotato di personale esperto in attività di ricerca, comunicazione, promozione e marketing, al fine di rispondere e dare assistenza alle crescenti esigenze degli operatori coinvolti nella certificazione e dei consumatori finali.

2015 – Il lancio del nuovo brand Forests For All Forever che contribuisce ad affermare la mission di FSC, ossia  preservare le foreste del mondo per le generazioni future.

Oggi – Quasi il 50% dei consumatori nazionali afferma di conoscere il marchio FSC e di saperlo attribuire alla salvaguardia delle foreste.

Alta Via dei Montli Liguri, faggeta del Monte Zatta (Ph Enrico Bottino)

 

Testo di Enrico Bottino