Gargano: l’UNESCO è sempre più vicino

18 marzo 2020 - 16:12

Si stringe sempre più il rapporto tra lo Sperone d’Italia e l’UNESCO, tra l’avanzamento dei lavori per l’adesione al programma Man and Biosphere e la candidatura per inserire le Faggete della Foresta Umbra nell’elenco dei patrimoni dell’umanità.

La Puglia è alla ricerca del suo primo sito da inserire nel programma Man and Biosphere dell’UNESCO. Destinazione Gargano. Il riconoscimento MaB è dato a tutte quelle aree ricche di biodiversità in cui il rapporto tra uomo e ambiente è equilibrato e gestito con un approccio sostenibile e volto alla conservazione delle risorse.

Il mare del Gargano. Foto di bl3w.

Le riserve MaB in Italia sono in tutto 669 in tutto il mondo, di cui 14 in Italia: sul promontorio pugliese, la riserva si inserirebbe nell’area del Parco Nazionale del Gargano ed in alcuni comuni limitrofi. A fianco dell’ente parco e delle comunità locali, opera anche Federparchi ed il Ministero dell’Ambiente, nell’affiancamento delle operazioni di elaborazione della candidatura.

La candidatura ufficiale verrà presentata a dicembre con un evento pubblico, nel corso del quale saranno presenti altri enti che riporteranno le proprie esperienze positive, in seguito all’iscrizione nella prestigiosa lista.

Pugnochiuso, foto di Vincenzo.

Parallelamente, sempre a inizio ottobre, è stata effettuata una visita da un’ispettrice dell’IUCN – Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, per valutare l’integrità ecologica delle Faggete vetuste della Foresta Umbra, in lizza per diventare un patrimonio naturale dell’Umanità UNESCO.

Il verdetto finale, che giungerà solo nei primi mesi del 2017, potrebbe aggiungere l’antica foresta di faggi del Gargano alle altre faggete slovacche, ucraine e tedesche già inserite nella lista. Gli alti fusti della Foresta Umbra raggiungono fino a 350 anni di età superando anche i 45 metri d’altezza.

La Foresta Umbra. Foto di Antonio Manfredonio.

Sempre nel territorio del Parco Nazionale si trova la riserva di Falascone, che racchiude una grande varietà di specie arboree – tassi, aceri, tigli e carpini – di grande dimensione.

Questo titolo non sarebbe comunque una prima volta per l’UNESCO nel Gargano: a Monte Sant’Angelo infatti, il Santuario dedicato a San Michele Arcangelo fa già parte della lista nel circuito “I luoghi del potere dei Longobardi in Italia”.

In apertura, la Foresta Umbra. Foto di Emanuele Anastasio.

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