Giappone, Monte Fuji: dopo un anno è mezzo sono riaperte i trekking verso la vetta

23 agosto 2021 - 16:31

Il Giappone è uno dei paesi colpiti più duramente dall’epidemia di Covid-19, a partire dal 2020 ci sono state chiusure e lockdown per limitare la diffusione del contagio.

Iprimi ad essere stati bloccati sono stati i voli civili internazionali, ma anche numerose attrazioni turistiche del paese sono state chiuse. Tra queste anche il Monte Fuji, la montagna più alta del Giappone e una delle mete preferite dagli amanti della natura e del trekking.

Da luglio 2021, il parziale miglioramento della situazione sanitaria giapponese, ha convito le autorità a riaprire i sentieri che conducono alla vetta del vulcano.

Fin dal primo giorno sono stati numerosi gli escursionisti arrivati da ogni parte del Giappone e del mondo per vivere l’esperienza di camminare sulle pendici di questo vulcano ormai inattivo.

Riflesso del monte Fuji sulle acque del lago Kawaguchiko all’aba – Foto Getty Images

Sui social media hanno iniziato a circolare le famose foto dell’alba vista dalla vetta della montagna, un evento consigliato a chiunque abbia la fortuna di visitare questo angolo di natura.

Il monte Fuji è alto 3.776 metri e si è formato grazie alla stratificazione delle numerose eruzioni del vulcano, da 300 anni ormai inattivo, che gli hanno conferito la fisionomia unica che lo caratterizza.

L’intera area è diventata oggi una meta privilegiata per viaggiatori e trekker da ogni parte del mondo.  La montagna si può facilmente raggiungere da Tokyo in circa due ore con il Keio Express Bus che parte proprio dal centro della capitale.

La stazione di Kawaguchiko è quella di destinazione, da qui partono i mezzi pubblici che conducono fino ai 2.600 metri di quota.

Gli ultimi 1000 metri di dislivello si possono percorrere in circa 5 o 6 ore di marcia lungo uno dei diversi itinerari che conducono alla vetta, che offrono una vista panoramica eccezionale sul lago Kawaguchiko e tutto il territorio circostante.