La Giornata mondiale dell’Ambiente, promossa dall‘Assemblea generale delle Nazioni Unite, quest’anno è dedica ai temi dell’inquinamento atmosferico e della crisi climatica. Sarà un Paese dall’altissimo tasso di inquinamento ad ospitare le celebrazioni mondiali: la Cina. Lo stato più popoloso del mondo, deciso ad affrontare l’emergenza ambientale, si propone come capofila per il lancio della cultura verde che possa salvaguardare il nostro ambiente e la nostra salute. La Cina leadership nell’affrontare l’inquinamento atmosferico è il nuovo laboratorio di iniziative per una conversione “verde”.
“Fu la prima volta nella mia vita che vidi l’orizzonte come una linea curva. Era delimitato da una sottile striscia di luce blu scura – la nostra atmosfera. Ovviamente, essa non era l’oceano di aria che io avevo sempre pensato che fosse tante volte nella mia vita. Fui terrorizzato dalla sua apparente fragilità”. Così l’astronauta tedesco Ulf Merbold commentava la visione della terra e dell’atmosfera dallo spazio. Prezioso involucro del nostro pianeta che ci protegge dai raggi del sole, da proteggere e non contaminare.
Parole, speranze, in verità l’attività di ricerca scientifica numeri alla mano non porta buone notizie: lo stato di salute della nostra atmosfera è quasi compromesso. Anche per chi è ignaro in materia, basta guardare ai disastri ambientali che si sono registrati negli ultimi mesi per svelare i “segreti” dell’atmosfera e confermare che i cambiamenti climatici in corso non possono farci dormire sonni tranquilli, per noi e soprattutto le generazioni a venire. I Governi devono impegnarsi nella lotta per salvare il pianeta perché l’inquinamento atmosferico è un’emergenza globale che colpisce tutti
Dove difficile è, soprattutto, comprendere le dinamiche del mondo, che sembrano ormai governate, a livello planetario, da un’accolita di folli che fanno apparire la Spectre di “bondiana” memoria come un club di “giovani marmotte”… siamo ormai tutti desolatamente consapevoli che mezzo secolo di crescita indiscriminata, focalizzata solo sul guadagno assoluto senza alcuna attenzione per i costi e i danni che il pianeta ha dovuto subire, ci hanno portato sull’orlo della catastrofe.
Buon senso imporrebbe che l’economia, vero motore e padrone della nostra epoca, per mano dei suoi gestori sospendesse, per un attimo, la sua folle corsa, meditasse sulle cause del disastro imminente e trovasse soluzioni. Il riscaldamento globale è ormai una febbre fuori controllo, e solo l’arresto immediato della sua corsa verso l’alto potrebbe fornire al genere Homo sapiens qualche chance di sopravvivenza oltre i due/trecento anni, che molti scienziati hanno preconizzato rimanere alla specie umana su questo pianeta.
Purtroppo la follia della realtà è infinitamente più creativa di qualsiasi fantascienza… invece di cercare di contenere la crescita della temperatura terrestre, che imporrebbe una drastica riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili (ma non solo, ne abbiamo parlato in un ampio dossier sul numero 299) per ridurre le emissioni gassose in atmosfera, le migliori menti della scienza hanno – sembra uno scherzo ma non lo è – ipotizzato di… oscurare il sole!
Un team di ricercatori delle prestigiose università americane di Harvard e Yale, qualche mese fa, ha proposto di usare la geoingegneria solare contro i cambiamenti climatici. Secondo i loro studi, una “iniezione di aerosol stratosferico” potrebbe dimezzare il tasso di riscaldamento globale.
Il progetto prevede la costruzione di una flotta di speciali velivoli appositamente realizzati e attrezzati, in grado di volare a circa ventimila metri di quota, nella bassa stratosfera, dove spruzzerebbero minuscole particelle di solfato in grado di bloccare e deviare la luce solare…
Secondo questa ricerca, pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica, questo metodo potrebbe dimezzare il tasso di riscaldamento globale a costi molto contenuti, poco più di due miliardi di dollari all’anno contro i 900 previsti dai più recenti studi sul clima… Però, c’è un piccolo però! Questi formidabili scienziati sono certi che il sistema potrebbe funzionare, e i raggi solari verrebbero deviati dall’ennesima porcheria chimica sparsa addirittura nella stratosfera. Tuttavia non sono in grado di prevedere le conseguenze di questa azione sulla superficie terrestre.
Come dire, riempiamo di sostanze chimiche la stanza dove viviamo, e vediamo che effetto fa! Ma l’incognita di come reagirebbe il pianeta non è certo un problema in grado di preoccupare questi geni, che stanno già predisponendo il programma di un primo test, che dovrebbe venir realizzato nei cieli del sudovest degli Stati Uniti tra qualche mese. L’esperimento consiste nel lanciare un aerostato che, arrivato alla quota prestabilita, libererà carbonato di calcio osservando poi come queste particelle si disperdono.
Secondo altri scienziati, molto critici nei confronti di questa sperimentazione, anche nell’ipotesi che dovesse funzionare sarebbe solo e semplicemente una soluzione temporanea che, però, potrebbe presentare rischi sconosciuti per l’equilibrio del pianeta, e, inoltre, pur mitigando le immediate conseguenze del cambiamento climatico, non ridurrebbe di nulla le emissioni di gas serra che sono la vera causa del problema. Anzi, secondo alcuni, potrebbe aumentare la frequenza e la furia di fenomeni metereologici estremi come quelli che abbiamo subito negli ultimi anni, arrivando a mettere a rischio tutto il comparto agricolo… La realtà, tragica, ormai ha oscurato ogni fantasia!
di Michele Dalla Palma