Gran Sasso, trovati i corpi senza vita dei due alpinisti dispersi

Non sono sopravvissuti i due alpinisti bloccati sul Gran Sasso da sabato 22 dicembre. A causa delle difficili condizioni metereologiche che hanno interessato tutta l'area, i soccorritori non sono riusciti a raggiungere i due dispersi

27 dicembre 2024 - 11:18

Sono stati individuati i corpi dei due alpinisti che erano dispersi da domenica 22 dicembre sul Gran Sasso, in Abruzzo. La scoperta è stata fatta da un elicottero del Soccorso alpino che stava sorvolando l’area del Gran Sasso.

Dalla prime ore di venerdì 27 dicembre diverse squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza, con il supporto degli elicotteri della regione Abruzzo e dei Vigili del Fuoco, stanno operando sul posto per recupero le salme.

Le vittime sono Cristian Gualdi e Luca Perazzini, entrambi di Sant’Arcangelo di Romagna. I due alpinisti erano rimasi bloccati da cinque giorni nel Vallone dell’Inferno, una delle vallate più difficili da raggiungere di questa montagna.

Le condizioni meteo proibitive hanno reso molto complicate le operazioni di recupero e hanno impedito ai soccorritori di raggiungere i due dispersi.

Nonostante i tentativi, non ce l’hanno fatta i due scalatori, messi a dura prova dal freddo intenso e dalla tempesta di neve che ha interessato le vette del Gran Sasso negli ultimi giorni.

 

I due alpinisti bloccati nella Vallone dell’Inferno: cosa è successo

Gualdi, 48 anni, amministratore di una società specializzata in serramenti, e Perazzini, 42 anni, esperto elettricista con quasi venticinque anni di esperienza, erano escursionisti esperti.

Sabato 21 dicembre erano partiti per un’escursione sul Gran Sasso, prevedendo di tornare la sera successiva.

Durante la discesa dal Bivacco Bafile, a quota 2.669 metri, qualcosa è andato storto.

I due sono scivolati nel pericoloso Vallone dell’Inferno, una zona impervia e insidiosa.

Nonostante le condizioni estreme, erano riusciti a lanciare l’allarme, permettendo ai soccorritori di individuare la loro posizione.

In un primo tempo i due alpinisti erano ancora in grado di comunicare a distanza, ma la situazione è apparsa subito critica: uno di loro aveva mostrato segni di ipotermia durante un secondo contatto con i soccorritori, mentre l’altro ha perso lo zaino e parte degli indumenti.

 

Soccorritori bloccati nella bufera all’Ostello Lo Zio

I soccorsi si erano attivati domenica sera ma fin dalle prime ore ha incontrato ostacoli quasi insormontabili.

Raffiche di vento che raggiungevano i 140 km/h, nebbia fitta e nevicate abbondanti hanno reso inaccessibile la zona dove si trovavano i due alpinisti.

L’intervento è ulteriormente complicato da un guasto alla funivia del Gran Sasso, che inizialmente ha bloccato parte dei soccorritori.

18 persone, tra cui 11 tecnici del Soccorso Alpino e 7 lavoratori, sono rimaste bloccate all’Ostello “Lo Zio”, una struttura d’emergenza vicino alla stazione di Campo Imperatore, a quota 2.100 metri.

Altri soccorritori, impossibilitati a scendere a valle, hanno trovato riparo presso un hotel nei pressi della base della funivia.

 

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