Il custode di Budelli, dopo 32 anni sull’isola, si arrende e lascia la sua casa
L’isola di Budelli è un piccolo scrigno incontaminato di natura che fa parte dell’arcipelago della Maddalena, in Sardegna. Un gruppo di isole che rientrano nel territoriodell’omonimo Parco Nazionale che si occupa della loro tutela e conservazione.
Budelli è un’isola incontaminata, non ci sono centri abitati o costruzioni, tranne un piccolo rifugio in cui vive l’unico abitante dell’isola: il suo storico custode. Il suo nome è Mauro Morandi e vive sull’isola da ben 32 anni.
Mauro aveva cinquant’anni quando decise di lasciare Modena, la sua città natale, per iniziare un viaggio in catamarano fino alla Polinesia.
Non aveva più voglia di vivere nella città affollata e aveva deciso di cercare un luogo naturale in cui trasferirsi, lontano dal caos e a contatto con la natura.
Una delle prime tappe del suo viaggio era stato proprio quell’arcipelago nel nord della Sardegna, ancora incontaminato e circondato da un mare cristallino, che gli ricorda la meta del suo viaggio: la Polinesia.
Tra questi isolotti ce n’era uno molto particolare, coperto dalla macchia mediterranea, con una costa rocciosa che ogni tanto si apriva lasciando spazio a meravigliose insenature sabbiose. Tra queste, una in particolare aveva attirato l’attenzione di Mauro: la Spiaggia Rosa.
Il nome viene proprio dal particolare colore della sabbia, formata da migliaia di minuscoli frammenti di coralli e conchiglie. Quell’arenile è fatto di carbonato di calcio, proprio come le spiagge coralline delle isole polinesiane in cui Morandi sognava di passare il resto della sua vita.
Un’isola in cerca di custode: un’occasione da prendere al volo
In quel periodo scopre che il custode dell’isola è ormai prossimo alla pensione. Così, senza pensarci troppo, propone ai proprietari di sostituirlo come nuovo guardiano.
Da quel giorno ha vissuto sempre lì, impiegando il suo tempo a controllare il territorio, a riparare i danni di tempeste e mareggiate e a verificare che nessuno sbarcasse senza autorizzazione.
Budelli era di proprietà di una società Italo-Svizzera che aveva in programma di trasformare l’isola in una meta turistica di lusso, costruendo un resort, ville e attività commerciali.
Il progetto però non è mai iniziato e, qualche anno, dopo la società è fallita facendo finire l’isola all’asta. Dopo diverse peripezie burocratiche Budelli viene acquistata da un magnate Neozelandese per tre milioni di euro
Anche il nuovo proprietario ha intenzione di investire costruendo un hotel di lusso, ma nel frattempo tutto l’arcipelago è stato dichiarato area marina protetta.
I vincoli di legge rendono impossibile ogni progetto edilizio, l’imprenditore decide così di rinunciare all’acquisto e l’isola rimane senza proprietario fino al 2016.
In quell’anno il Tribunale di Olbia sentenzia il ritorno di Budelli al pubblico demanio, affidandola alla competenza e alla tutela del Parco Nazionale della Maddalena.
Durante tutti questi anni Mauro aveva continuato a vivere li, in un piccolo rifugio costruito ai tempi della seconda guerra mondiale e trasformato in una casa.
Viveva da solo, a contatto con la natura, passando sull’isola le lunghe estati ma anche gli inverni rigidi e tempestosi seguendo i ritmi lenti della natura.
Alcuni amici gli portavano le provviste via mare una volta alla settimana, un piccolo generatore gli forniva quella poca corrente elettrica necessaria ad alimentare un frigo e il meraviglioso ambiente naturale di Budelli faceva il resto.
Quell’isola era diventata la sua casa, lontana da quel mondo caotico che non sopportava più e vicina alla natura. Proprio la vita che aveva tanto cercato lasciando la città.
Budelli entra a far parte del Parco Nazione
Quando l’isola entra a far parte del Parco Nazionale, Mauro continua a vigilare sul territorio, accompagnando anche i turisti a visitare l’isola.
Li accoglie mostrando le bellezze di quella terra, spiegandone caratteristiche ambientali e geologiche e li intrattiene con le storie e gli aneddoti della sua vita isolana. Nei mesi invernali si occupa invece della manutenzione delle strutture e della salvaguardia del delicato ambiente dell’isola.
Poco tempo dopo il suo insediamento, il Parco mette in programma una serie di interventi di manutezione, tra i quali dei lavori al rifugio di Mauro. Le strutture erano in parte pericolanti e in parte abusive, dovevano essere regolarizzate e bonificate.
Per la prima volta viene intimato a Mauro di lasciare Budelli per permettere gli interventi. La sua posizione di custode è poi ai limiti della legge, infatti quella figura non è prevista dalla normativa in materia di parchi e aree protette.
Mauro si oppone, non vuole lasciare la casa in cui vive da più di 25 anni. Aveva da poco aperto alcuni profili social sui quali condivideva le immagini dell’Isola e raccontava la sua vita nella natura. Decide di usare quei canali per comunicare la decisione del Parco di allontanarlo da Budelli.
Immediata è la risposta della sue rete di sostenitori: i post diventano virali, vengono letti da migliaia di persone e viene anche lanciata una petizione con migliaia di firme che arriva all’attenzione perfino del Ministero dell’Ambiente.
La grande risonanza pubblica spinge l’Ente Parco a rinunciare ad alcuni interventi per permettere a Mauro di rimanere nella sua isola, ma sarà una pausa temporanea.
Sono passati cinque anni e oggi la situazione si ripropone, l’Ente Parco gli ha nuovamente comunicato la necessità di interventi non più prorogabili. L’amministrazione ha poi sottolineato come l’assenza di un incarico formale non permetta a Mauro di restare oltre a Budelli: deve andare via.
In un primo momento Mauro ha chiesto al Parco di essere assunto come guardiano dell’Isola a titolo gratuito, non gli interessa essere pagato ma vuole solo poter rimanere li per continuare a fare il suo lavoro di custode e di accoglienza.
Niente da fare, il Parco ha risposto che una legge impedisce di assumere persone che hanno superato gli 81 anni di età e Mauro ne ha compiuti già 82.
Sembra che ormai la sua avventura a Budelli sia finita, un po’ per la situazione burocratica e un po’ anche per sua volontà: è stanco di combattere per poter restare, ora gli anni iniziano a farsi sentire.
Al quotidiano della sua regione di nascita, il Resto del Carlino, Mauro ha raccontato: “Ormai sono troppo anziano per continuare a combattere, ho il diabete, l’ultimo inverno è stato particolarmente freddo e tempestoso, certi giorni la tramontava sembrava dovesse scoperchiare la casa.“
Vivere da soli su un’isola è dura, specie per un uomo non più giovane e con qualche acciacco fisico a complicare la situazione:
“Lo scorso inverno, oltre al freddo, c’era anche il mare sempre in tempesta. Dalla terra ferma i viveri mi arrivavano si e no una volta al mese, pure il frigorifero ha iniziato a farmi scherzi. Senza contare i problemi che mi crea il diabete. Vivere qui non è facile, però mi piace, ma non posso combattere pure con la burocrazia. Per questo ho deciso di andare a vivere nel paese della Maddalena, in mezzo a quella civiltà che ho sempre sopportato poco e cercato di evitare.”
Mauro non è un tipo burbero e scontroso, anzi parla e scrive volentieri, come dimostrano i numerosi post che ha pubblicato sui suoi seguitissimi profili social, raccontando la bellezza di Budelli e del suo mare. Grazie ai social ha conosciuto anche una donna, si scrivono da tempo, e ora che lascerà l’isola spera di poterla incontrare.
Ha già trovato un posto in cui andare a vivere, un piccolo appartamento in affitto fuori dal centro abitato della Maddalena. Come piace a lui, lontano dal paese e dal caos ma vicino al mare, compagno di vita per oltre trent’anni.
Ormai sembra essere rassegnato a dover lasciare quell’angolo di paradiso è stanco e un po’ deluso.
Quando gli chiedono cosa voglia fare adesso, risponde “Sarebbe bello fare conferenze, incontrare gente, spiegare loro come si vive da solo su un’isola per oltre trent’anni. Mi piacerebbe far capire il valore della bellezza della natura. Non mi sembra che queste cose interessino però. Ma nel caso in cui qualcuno mi cercasse, sarei contento di parlare della mia esperienza”.