Il manifesto: camminare per conoscere!

Da sempre obiettivo della nostra rivista, oggi questo “elementare” ma estremamente ricco e complesso concetto diventa un movimento a cui invitiamo tutti i nostri lettori e amici ad associarsi.

18 marzo 2020 - 2:08

In un mondo che, prigioniero della frenesia del correre, ha perso il senso del suo stesso essere e si sta smarrendo nella ricerca di nuovi modelli di sviluppo, spesso poco chiari e approssimativi, tallonato da una crisi economica mondiale devastante e da un crollo verticale di valori umani ed etici, a cento anni dal culto della velocità lanciato dal MOVIMENTO FUTURISTA, questo manifesto ha l’ambizione di voler diventare il punto di partenza e il catalizzatore di gruppi, associazioni, enti pubblici e privati, singole persone, uomini politici di ogni tendenza che, riconoscendosi nel nascente movimento “CAMMINARE PER CONOSCERE” vogliono impegnarsi per ribaltare quei principi ispiratori di un ventesimo secolo troppo nevrotico, puntando alla CIVILTA’ del CAMMINARE del XXI secolo.

Il movimento “CAMMINARE PER CONOSCERE” nasce con la precisa ambizione di voler mettere in rete tutte quelle realtà che possono diventare motore, stimolo, incentivo per far si che il “camminare” diventi la parola chiave intorno alla quale creare sviluppo, lavoro, socializzazione, benessere, in sintesi, un nuovo modello di società, che può portare i suoi benefici effetti anche verso un miglioramento della qualità del vivere urbano. La crisi economica e sociale, insieme a quella ambientale, possono contribuire ad indirizzare le politiche nazionali e locali

verso la sostenibilità. Ad oggi la politica non sta cogliendo questa opportunità, mentre alcuni dati sugli stili di vita virtuosi di molti cittadini andrebbero analizzati con più attenzione, per cominciare a dare delle risposte a livello normativo e di gestione dei piani di sviluppo economico.

Il Movimento CAMMINARE PER CONOSCERE nasce con l’obiettivo, e la pretesa, di mettere in rete tutte quelle realtà che, come noi, credono che promuovere il camminare, come progetto vincente per tracciare un nuovo sentiero che abbia come punto di arrivo un più armonico sviluppo economico e una migliore qualità della vita di ogni singolo individuo, significhi lavorare per una profonda e positiva trasformazione della società, dove tensioni, scontri e ingiustizie possano diventare solo un triste ricordo del passato.

Considerare il camminare, nella sua accezione più ampia (dal trekking, praticato come turismo all’aria aperta, ai percorsi pedonali cittadini, intesi come elementi integrati e assi portanti di un nuovo, più razionale e sostenibile concetto di mobilità urbana) quale occasione e opportunità di crescita socio-economica, vuol dire fare una precisa scelta, come uomini responsabili e coscienti, nei confronti delle future generazioni.

Nelle nostre metropoli sono in aumento le persone che vorrebbero muoversi con i mezzi pubblici e a piedi ma, molto spesso, non trovano città organizzate per favorire quella che è l’unica e vera mobilità sostenibile.

Il movimento Camminare per Conoscere si propone di:

  • Essere un forte movimento di pressione trasversale che, superando una cronica frammentazione, si impegni affinché il camminare (declinato anche come trekking o escursionismo) venga sempre più posto al centro delle decisioni sia a livello governativo che degli organismi regionali. Nel nostro Paese, infatti, l’universo di realtà associative e professionali che ruota attorno alla cultura del camminare si è sviluppato ed è cresciuto qualitativamente e quantitativamente, senza peraltro mai arrivare ad avere una vera, incisiva forza di “contrattazione” sociale, proprio per la sua l’incapacità di fare massa critica, dando vita ad una concreta e duratura azione di lobby positiva.
  • Lanciare campagne regionali e nazionali che possano far crescere la consapevolezza delle istituzioni sulla necessità di dare all’escursionismo o al trekking, come dir si voglia, un ruolo strategico nella promozione turistica dei territori a forte vocazione naturalistica, paesaggistica, storica, ambientale, per rimettere in moto economie che possono rivitalizzare e dare sviluppo a intere comunità e a territori altrimenti destinati all’abbandono.
  • Proporre riforme legislative nazionali e regionali che diano spazi ben distinti al volontariato e alle professioni legate al turismo ambientale in modo da sviluppare una forte sinergia tra i due ambiti oggi spesso in conflitto.
  • Impegnarsi in un azione di “pressing sociale” nei confronti del governo e di tutti gli enti istituzionali perché nei programmi di pianificazione economica vengano destinate maggiori risorse per lo sviluppo della mobilità sostenibile basata sul camminare.
  • Proporre a tutte le medie e grandi città italiane la realizzazione di percorsi pedonali, alternativi alla mobilità automobilistica, ed integrati con la mobilità pubblica, puntando allo sviluppo e alla realizzazione di nuovi progetti di mobilità cittadina, ispirati ai principi della sostenibilità ambientale, della valorizzazione del territorio e del benessere psicofisico del cittadino, in adesione alla campagna “Città del Trekking” lanciata, sin dal 1996, dalla rivista TREKKING&Outdoor, quale concreto progetto di mobilità sostenibile.
  • Fare rete tra tutte le realtà, grandi e piccole, singole o associative che già promuovono un turismo di qualità centrato sull’escursionismo come forma di conoscenza, godibilità e valorizzazione del territorio.
  • Dare supporto e visibilità a tutte quelle esperienze che si stanno avvicinando alla promozione dell’escursionismo.
  • Difendere il territorio italiano nel suo alto valore paesaggistico facendosi portavoce di tutti gli escursionisti che ogni giorno osservano piccoli o grandi danni ambientali rilanciando la campagna “PAESAGGI DA SALVARE”
  • Lanciare campagne regionali e nazionali sui benefici psico-fisici del camminare in collaborazione con le strutture sanitarie, anche sulla scia del movimento della montagna-terapia che si sta sviluppando negli ultimi anni.

I fondatori e firmatari del movimento:
Italo CLEMENTI, editore della rivista TREKKING&Outdoor e Paolo PIACENTINI,  presidente nazionale FEDERTREK Escursionismo e Ambiente.

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