Città italiane inquinate, ma camminare neutralizza i danni alla salute

Recenti studi dicono che anche nelle città più inquinate andare a piedi o in bicicletta fa bene alla salute: un motivo in più per lasciare l'auto in parcheggio

27 gennaio 2021 - 13:11

Quando camminiamo in città sorge inevitabile il dubbio di mettere a rischio la nostra salute.

Sappiamo degli effetti negativi dell’inquinamento e basta fare due passi in centro per averne anche la percezione olfattiva.

Ma è proprio cosi?

Quando ci muoviamo a piedi siamo più esposti alle tristemente famose polveri sottili?

Davvero l’abitacolo dell’auto è un riparo sicuro dai fumi dei tubi di scarico?

Numerose ricerche ribaltano questa visione e mostrano che camminare, anche dove l’aria è inquinata, riduce i rischi per la salute derivanti dall’esposizione a sostanze nocive.

L’inquinamento urbano e i pericoli per la salute

Si calcola che ogni anno l’inquinamento dell’aria uccida nel mondo circa 3 milioni di persone, più di influenza, malaria e AIDS messe insieme.

Il killer silenzioso assume la forma delle invisibili polveri sottili PM10 e soprattutto delle ancor più piccole PM2.5.

 

A partire dal 2008 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha monitorato sistematicamente l’aria dei principali centri urbani del pianeta raccogliendo i dati relativi a 3000 città in 103 paesi.

Il quadro che ne esce è abbastanza desolante. L’80% delle città monitorate ha un livello medio di particolati superiore al limite massimo indicato come soglia di allarme.

Non solo.

Il 98% per cento delle città di paesi in via di sviluppo con più di 100 mila abitanti non adotta le misure consigliate per ridurre l’inquinamento, percentuale che scende al 56% nel caso dei paesi sviluppati.

Ogni anno nuovi studi confermano gli effetti nefasti dell’inquinamento industriale e da traffico di veicoli a motore.

In alcune aree del mondo, India e in Cina in particolare, moltissime città sono ai primi posti nelle poco ambite classifiche delle città più inquinate del pianeta.

I particolati non sono gli unici agenti a rischio di salute in città.

Ad esempio a Ryad, capitale dell’Arabia Saudita, il nemico ha un nome, un cognome e anche un odore che nei giorni peggiori gli abitanti hanno imparato a riconoscere: l’anidride solforosa.

La situazione in Italia

Per il nostro paese non ci sono buone notizie.

In una classifica stilata dall’OMS riguardo le 50 città europee più inquinate per concentrazione di PM2.5, l’Italia è l’unico paese occidentale presente con tre comuni – Soresina, Settimo Torinese e Brescia – risultando il quarto paese più inquinato dell’Unione Europea dopo Polonia, Bulgaria e Repubblica Ceca, con concentrazioni complessive in pianura padana simili a quelle dei più inquinati paesi dell’Est.

 

Qualche anno fa uno studio del King’s College di Londra calcolava che una settimana trascorsa nella capitale londinese equivale a perdere circa 6 ora di aspettativa di vita.

Ora, per farci una idea più vicina alla nostra realtà, in base all’ultimo report disponibile dell’OMS i livelli medi di PM2.5 nel 2016 a Roma erano analoghi a quelli di Londra, mentre a Milano sono stati circa il doppio.

 

Una buona notizia: camminare (o andare in bici) in città fa bene, sempre.

La domanda viene spontanea: cosa significa tutto ciò per chi si muove a piedi in città?

Tutti i consigli e suggerimenti per lasciare la macchina a casa e camminare hanno senso visti i livelli di inquinamento delle città e di quelle italiane in particolare?

 

Ebbene, la buona notizia è che la risposta della scienza è, ancora una volta, un invito a camminare, anche nelle città più inquinate.

Secondo uno studio del Centre for Diet and Activity Research (CEDAR) dell’Università di Cambridge del 2016, i benefici per la salute che derivano dall’utilizzo della bicicletta o dal camminare superano i rischi relativi all’inalazione di sostanze nocive in gran parte delle città del mondo, incluse molte di quelle in cui unanimemente esiste un allarme inquinamento.

La conclusione a cui è arrivato il team internazionale di ricercatori coordinati dalla prestigiosa università inglese è che solo l’1% delle città del mondo presenta livelli talmente elevati di inquinamento che il biking o il muoversi a piedi potrebbero peggiorare la salute di una persona.

Nel 99% delle altre città che rimangono è possibile pedalare o passeggiare con beneficio per la salute almeno fino a due ore al giorno, nel caso peggiore.

 

Rischio vs Beneficio: meglio andare a piedi

Gli studiosi di Cambridge hanno cercato di quantificare il rischio e il beneficio in rapporto alla durata dell’attività fisica. Prendendo in considerazione Delhi, una delle città più inquinate al mondo – circa 20 volte Londra e 10 volte Milano – sono arrivati alla conclusione che si dovrebbe pedalare più di cinque ore alla settimana prima che i rischi di inquinamento superino i benefici per la salute.

 

Per la precisione sono individuati due criteri di durata. Una periodo di tempo oltre il quale il movimento non comporta benefici e uno oltre il quale l’inquinamento torna ad essere nocivo.

Così si è mostrato che nella capitale indiana andare in bicicletta smette di dare benefici oltre i 30 minuti al giorno e diventa dannoso oltre i 45.

Per chi cammina va anche meglio.

Chi va a piedi ha benefici fino a 90 minuti al giorno, mentre non ne riceve più fino a 6 ore al giorno, tempo oltre il quale l’inquinamento è di nuovo dannoso.

Se volessimo riportare a noi questi dati potremmo dire che in una metropoli come Milano o Roma si può camminare con beneficio per almeno una decina di ore, cioè camminare fa bene sempre.

 

A piedi o in bicicletta: muoversi riduce i rischi da inquinamento

In un altro studio condotto dall’Università belga di Hasselt un gruppo di persone furono dotate di un particolare dispositivo in grado di misurare il particolato, per verificare chi fosse maggiormente esposto all’inquinamento tra coloro che si spostano a piedi, in bicicletta, in auto o in bus.

 

I soggetti maggiormente esposti a sostanze inquinanti risultarono quelli in auto – al volante e passeggeri – e sui bus. In particolare chi va in bici o a piedi risulterebbe esposto in misura del 50 per cento inferiore a chi sta in un veicolo.
Questo non significa che si consiglia di passeggiare per ore in una strada ipertrafficata e colma di fumi pericolosi.

Chi cammina è libero di scegliere il proprio percorso.

Non è vincolato al traffico, ai sensi unici o ai semafori, a differenza di chi va in auto.

Ecco che allora diventa più semplice evitare la strada principale con coda chilometrica preferendo la più tranquilla parallela.

 

Camminare in città fa bene anche ai bambini

I benefici del camminare sono tanto più veri per i bambini, che hanno minori difese verso l’inquinamento, come dimostrano uno studio spagnolo che riferisce di una diminuzione delle capacità di attenzione correlata all’esposizione all’inquinamento (Traffic-related Air Pollution and Attention in Primary School Children: Short-term Association, 2017, Epidemiology) e una ricerca dell’Università di Berkeley (Traffic-Related Air Pollution and Telomere Length in Children and Adolescents Living in Fresno, CA: A Pilot Study, 2017, Journal of Occupational and Environmental Medicine) che evidenzia i danni al DNA in bambini e adolescenti esposti alle sostanze nocive da traffico.

 

L’equivoco da chiarire è che si stia al sicuro all’interno dell’abitacolo dell’auto.

La risposta è no.

I bambini che stanno nelle poltrone posteriori magari con i finestrini anche solo semiaperti stanno anche peggio, ricevendo dosi di inquinanti pari da 9 a 12 volte chi cammina, perché i fumi vengono intrappolati nell’abitacolo.

Non solo.

I bambini sono più vulnerabili degli adulti, perché l’inquinamento può influire sullo sviluppo polmonare e incrementare il rischio di asma e altre malattie respiratorie.

Andare a scuola a piedi, anche in una città inquinata, è più salutare che andarci in automobile.

 

Le città del futuro e quelle già a misura di pedone (e di salute)

Camminare in città fa bene anche quando la città è inquinata.

Questa semplice considerazione ha conseguenze importantissime.

Occorre rimodellare le città in modo che il pedone non sia un ospite scomodo. Riprendersi la città, percorrerla a piedi, significa anche riprendere il controllo della propria salute.

La sensibilità su questi temi va sempre più aumentando, almeno in Europa. Gli esempi virtuosi di città “camminabili” si moltiplicano.

 

Ad Helsinki un nuovo piano per il traffico spera di rendere obsoleto l’uso delle automobili entro il 2025; Copenhagen e Amsterdam sono ben note per essere il regno delle biciclette; a Zurigo il 35 % degli spostamenti avviene a piedi o in bicicletta.

In Italia, se pure lentamente, nelle grandi città qualcosa si muove. Purtroppo negli ultimi 15 anni lo spostamento a piedi è sceso dal 23% al 17% sul totale.

Sarebbe auspicabile invertire questo trend, innescando un circolo virtuoso: più spostamenti a piedi, meno automobili, meno inquinamento e, in definitiva, più salute.

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