Legambiente: usiamo la Fase 2 per la sostenibilità, l’innovazione e la riduzione delle disuguaglianze

5 maggio 2020 - 13:07

Una crisi epocale come quella provocata dalla Pandemia può diventare l’occasione per cambiare e riorganizzare al meglio la nostra vita e tutta la società.

Su questo punto è intervenuta Legambiente che ha affermato la necessità di cercare di trasformare una situazione che niente ha di positivo in qualcosa di buono per il futuro. Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior cantava De Andrè nella famosa canzone Via del Campo.  Questo è quello che dobbiamo cercare di fare in questo momento difficile della nostra società, cercare di ripartire con qualcosa che renda la società migliore.

Per questo Legambiente ha studiato un pacchetto di 33 idee concrete per il futuro dell’Italia, nella realizzazione di questa proposta sono state coinvolte molte imprese e aziende del terzo settore. Questo insieme di proposte per il futuro punta a

Mettere in campo interventi rapidi sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’economia, puntando sulla semplificazione delle procedure e tenendo insieme l’innovazione, di cui l’Italia ha uno straordinario bisogno, e la riduzione delle disuguaglianze, come oggi solo gli investimenti green consentono. Solo così si potrà far ripartire l’Italia in una chiave green affrontando al tempo stesso alcuni problemi oggi ineludibili

Gli interventi che Legambiente sottopone all’attenzione del Governo rientrano in tre microcategorie accomunate da obiettivi comuni, che sono:

_ Semplificazione burocratica e delle procedure

In questa area rientrano 11 proposte che puntano a stringere i tempi degli interventi necessari. Sono infatti necessarie semplificazioni per:

  • Installazione impianti da fonti rinnovabili.
  • Interventi riqualificazione energetica.
  • Valutazioni dell’impatto ambientale.
  • Installazioni di reti a banda larga.
  • Installazioni ricariche auto elettriche.
  • Utilizzo di materiali provenienti dal riciclo delle costruzioni.
  • Interventi di rigenerazione urbana e ambientale.

_ Interventi per la crescite economica:

Tredici interventi su cui indirizzare fondi statali già stanziati e fondi del Green Deal Europeo. come:

  • Proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica
  • Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico
  • Interventi di Adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni italiani
  • Fondo progettazione per la riqualificazione di edifici e strutture pubbliche
  • Proroga di Industria 4.0 e prospettiva green
  •  Creazione di un fondo nazionale per la bonifica dei siti orfani
  • Welfare mobilità per i dipendenti
  • Potenziamento dei controlli ambientali.

_ Liberazione di risorse e di provvedimenti ministeriali bloccati:

Nove misure per sbloccare finalmente numero interventi provvedimenti e atti di legge ancora bloccati nell’iter di approvazione, come per esempio:

  • Il “buono mobilità” per le famiglie.
  • Le risorse per le piste ciclabili
  • Le risorse per la riqualificazione del patrimonio edilizio.
  • Aggiornare le linee guida per l’autorizzazione di impianti da fonti rinnovabili
  • Emanare i decreti e regolamenti per rendere definitivamente operativo il codice del terzo settore
  • Sbloccare le risorse per la creazione di foreste urbane
  •  Accelerare gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico.

Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, sottolinea che:

«I mesi che ci aspettano saranno complicati, ma le decisioni che verranno prese con il prossimo Decreto potranno imprimere una svolta nell’orientare le scelte per il futuro e costruire le condizioni per una transizione climatica che con la Legge di Bilancio, e nuovi provvedimenti ministeriali, potrà avere un’accelerazione virtuosa. Al Governo Conte chiediamo di non commettere l’errore compiuto dopo la crisi del 2008, ossia di rinviare a tempi migliori scelte coraggiose e riforme, varando solo un ennesimo provvedimento di emergenza, che distribuisca risorse a pioggia e acceleri qualche grande opera. L’Italia ha bisogno di rilanciare gli investimenti dopo un taglio del 37% dal 2009 ad oggi e di scegliere gli interventi più utili da un lato ad aiutare le famiglie e le imprese, e dall’altro di rilanciare cantieri diffusi e utili in tutti i Comuni. La sfida è infatti di rilanciare l’economia e di dare risposta anche alle altre due grandi crisi che abbiamo di fronte, quella climatica e quella sociale».

Il comunicato stampa con i dettagli delle proposte si trova sul sito di Legambiente

 

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