Liguria: le Miniere di Gambatesa rivedono la luce

18 marzo 2020 - 16:40

L’insolita ricchezza mineralogica e la fiorente attività estrattiva contribuirono non poco al paesaggio attuale della Val Graveglia (GE).

Ai fini del mantenimento dellamemoria storica di questa parte dell’entroterra chiavarese, presso il più importante giacimento di manganese d’Europa venne allestito il Museo mineralogico di Gambatesa.

La miniera, non più attiva, venne riconvertita a fini turistico-didattici grazie ad un percorso esterno, comprensivo del centro visite e del Museo e un circuito interno che prevede l’assistenza di una guida specializzata. Purtroppo nel 2012, a seguito della cessazione dell’attività mineraria cambiò il quadro normativo di riferimento che determinò la sospensione dell’accesso ai cantieri sotterranei da parte dell’Ente Parco Regionale dell’Aveto. Prima della sua chiusura il sito minerario registrava flussi di visitatori secondi solo a quelli dell’Acquario di Genova.

Nel 2012, seguito della cessazione dell’attività mineraria è cambiato il quadro normativo di riferimento che ha comportato la sospensione dell’accesso ai cantieri sotterranei da parte dell’ente Parco Regionale dell’Aveto, proprietario del sito. Nel 2014 è stata varata la legge regionale che ha definito i requisiti per la riapertura e dopo due anni di lavori il sito riapre alle visite (Ph Enrico Bottino)

Finalmente, a distanza di quattro anni la miniera è pronta a riaprire: un turismo significativo in termini di qualità e di quantità consentirà anche il riavvio dell’indotto economico dell’entroterra chiavarese e nuove possibilità occupazionali.

In questo mondo caliginoso, lungo chilometri di cunicoli collegati per mezzo di fornelli, discenderie e rimonte, esplorato in parte su un trenino a vagoncini, un tempo utilizzati per il trasporto dei minerali, il visitatore scoprirà i metodi di perforazione, le tecniche estrattive, l’uso dell’esplosivo, con un coinvolgimento totale nel mondo esclusivo del minatore.

Testo e foto di Enrico Bottino