Liguria, Parco del Beigua: autorizzata ricerca di Titanio per fini minerari

Un fulmine a ciel, nemmeno troppo, sereno è arrivato in Liguria quando si è diffusa la notizia dell’autorizzazione di tre anni per la ricerca del titanio concessa dalla Regione Liguria alla Compagnia Europea del Titanio.

1 marzo 2021 - 18:08

Le ricerche del minerale si svolgeranno nel territorio del Parco Regionale Naturale del Beigua, nel ponente genovese, un’area di enorme valore naturalistico, ambientale e geologico.

Le attività di ricerca e monitoraggio sono propedeutiche all’eventuale apertura di una miniera, nel caso in cui si rilevino sufficienti riserve di Titanio nel suolo.

Uno scenario contrario ad ogni tutela del territorio, sostiene Legambiente Liguria, e che sarebbe devastante per un ecosistema fragile come quello del Geoparco del Beigua.

Inoltre, ricorda Legambiente, le attività estrattive nei parchi regionali e nelle aree protette sono espressamente proibite dalla legge n. 394/1991 e dalla legge regionale 12/1995.

Nonostante ciò il Decreto 1211 del 2021 della Regione ha autorizzato l’impresa privata C.E.T. a svolgere attività di studio e ricerca nel suolo, nei prossimi tre anni, per valutare la fattibilità di un’attività estrattiva.

Questa decisione arriva poco tempo dopo una pronuncia del T.A.R. Liguria che aveva specificamente dichiarato l’illegittimità dell’attività di ricerca mineraria in un’area protetta, affidata ad un’azienda privata allo scopo di valutare la fattibilità di attività minerarie.

La ragione è che queste attività propedeutiche non potrebbero avere alcun seguito, visto che nel territorio del Parco e delle aree limitrofe i numerosi vincoli paesaggistici e ambientali vietano qualsiasi attività mineraria.

 

Beigua: uno scrigno di natura, paesaggi e storia geologica

Il Parco del Beigua si trova nel ponente genovese ed è l’area naturale più estesa della Liguria, il suo territorio è ricco di elementi di interesse naturalistico, culturale e geologico. Si possono infatti osservare formazioni rocciose rare che custodiscono la storia geologica della regione.

Proprio l’eccezionale valore naturalistico di quest’area l’ha portata a diventare Parco Regionale nel 1995 e successivamente, nel 2005, il comprensorio del Beigua è entrato a far parte delle reti internazionali come Geoparco Europeo e Mondiale.

Precisamente dieci anni dopo, nel novembre 2015, il parco è stato riconosciuto come sito di interesse UNESCO ed inserito nella prestigiosa lista dei Geoparchi Globali (UNESCO Global Geoparks).

Un’area dall’enorme valore ambientale che verrebbe pesantemente intaccata da eventuali attività estrattive che le associazioni ambientalistiche considerano contrarie ad ogni politica di tutela ambientale.

Sulla stessa posizione anche il Presidente del Parco, secondo il quale le attività estrattive in questo territorio sarebbero insostenibili e metterebbero a rischio l’ecosistema dell’intera area.

L’amministrazione del Parco negli ultimi anni ha puntato sulla promozione di un’economia sostenibile, un turismo esperienziale e sulla valorizzazione delle comunità locali. Sforzi che sarebbero vanificati dall’avvio di attività minerarie in queste valli.

Si sono opposti al provvedimento della Regione anche i gruppi consiliari di opposizione della Lista Sansa e di Linea Condivisa, che sottolineano anche il passo indietro dell’assessore Marco Scajola che, pochi mesi fa, aveva detto di essere contrario all’autorizzazione di attività di ricerca mineraria a fini estrattivi nel territorio del Parco del Beigua.

Questa decisione, se confermata, non sembra essere in linea con le politiche nazionali ed europee che puntano allo sviluppo di un’economia sostenibile e alla tutela dell’ambiente.

 

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