19 marzo 2020 - 14:01

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Il nuovo portale Camminiditalia.it è la porta d’accesso a un diverso modo di conoscere e attraversare l’Italia a ritmo lento, fra storia, cultura e paesaggi.

Gliappassionati di turismo lento hanno finalmente a disposizione un nuovo, importantissimo, strumento per andare alla scoperta del territorio italiano e delle sue bellezze.

Da alcune settimane è, infatti, on-line il nuovo portale Camminiditalia.it, realizzato dal MiBACT e pensato come un vero e proprio atlante digitale in progress dei cammini d’Italia.

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CAMMINIDITALIA.IT

Nel sito sono inseriti per il momento i tracciati, le schede informative e le gallery fotografiche inerenti 41 dei 113 cammini proposti da Regioni e Province Autonome.

Il principio che ha guidato questa prima selezione è quello identificato dalla direttiva ministeriale che definisce i cammini come itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e dei territori interessati”.

Oltre che sulla base di questo requisito di tipo culturale, i cammini inseriti nell’Atlante sono stati selezionati anche per il riscontro positivo rispetto a undici criteri di fruiblità pratica, definiti nell’ambito del Comitato Cammini, il coordinamento inter-istituzionale composto da MiBACT, Regioni e Provincie Autonome. (mettere il BOX1 accanto a questo testo).

Cammino di San Benedetto: Castel di Tora (Ph: Archivio MiBACT – Mirko Pradelli)

Le 11 regole per essere un Cammino d’Italia

Il Comitato Cammini, composto da MiBACT, Regioni e Provincie Autonome, ha predisposto 11 criteri di valutazione dei percorsi e delle vie di turismo lento, finalizzati a stabilirne l’effettiva fruibilità turistica. Solo gli itinerari che rispondono a questi requisiti possono trovare posto nell’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia.

  1. Percorsi fisici lineari e fruibili;
  2. Presenza di segnaletica orizzontale e/o verticale per ogni tappa;
  3. Percorso fruibile in sicurezza;
  4. Percentuale di strade asfaltate non superiore al 40%;
  5. Tappe dotate di tutti i servizi di supporto al camminatore;
  6. Descrizione on-line sul Sito di riferimento di ogni tappa;
  7. Servizi di alloggio e ristorazione entro 5 km dal Cammino;
  8. Presenza di un “organo di governo” del Cammino;
  9. Garanzia di vigilanza e manutenzione del percorso;
  10. Georeferenziazione del percorso;
  11. Sito del Cammino costantemente aggiornato.

Cammino di San Vicinio, Bagno di Romagna (Ph: Archivio MiBACT – Associazione Cammino San Vicinio)

Verso la rete nazionale della mobilità lenta

Questa prima raccolta dei Cammini italiani ha consentito di avere una nuova visione d’insieme, individuando le opportunità presenti in tutto il Paese e permettendo, soprattutto, di comprendere le connessioni tra i percorsi con nuove modalità di percorribilità dei territori attraversati.

L’implementazione e lo sviluppo di nuovi modelli di fruizione e gestione sostenibile garantiranno e favoriranno l’integrazione ambientale – paesaggistica, con attività agricole, artigianali e turistico-culturali del sistema Paese così come indicato nel Piano Strategico del Turismo 2017-2022.

Il progetto dell’Atlante digitale dei Cammini ha peso corpo, infatti, a seguito della proclamazione del 2016 Anno dei Cammini, attraverso il quale il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha inteso valorizzare il ricco patrimonio composto dalla rete di Cammini storici, naturalistici, culturali, religiosi, che da nord a sud, attraversano il Paese, rappresentando una fetta, magari poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.

Da qui l’impegno del MiBACT di creare una rete di mobilità slow che doti il sistema Paese di una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi, con la possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi, promuovendo una nuova dimensione turistica, attenta alla personalizzazione del viaggio che i Cammini o i luoghi attraversati possono offrire. L’Atlante digitale dei Cammini d’Italia rappresenta il primo, fondamentale, passo per raggiungere questo obiettivo.

“Sempre più persone partono in viaggio cercando qualcosa di più di una semplice vacanza – ha dichiarato il Ministro Franceschini in occasione della conferenza stampa di presentazione del portale Camminitaliani.it – L’Atlante dei Cammini è pensato per quei viaggiatori che desiderano vivere un’autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l’essenza dell’Italia”.

Rocca Calassico (Ph: Achivio MiBACT)

POI: i come Accesso

La ragnatela dei Cammini che attraversano l’Italia dà vita ai POI: punti di Intersezione comunemente chiamati snodi. Questi punti di intersezione costituiscono veri e propri hub di ingresso al patrimonio culturale del Belpaese come proposto nell’Atlante digitale dei Cammini.

I POI offrono al viaggiatore punti di ingresso al turismo lento permettendo di muoversi liberamente tra grandi Città d’Arte e centinaia di Borghi attraversati dai Cammini d’Italia e rappresentano le porte di accesso ad una scelta di turismo consapevole e sostenibile, che aprono al viaggiatore uno spaccato di Paese inedito e che, affiancando l’offerta turistica tradizionale, si propongono come alternativa alle consuete mete turistiche.

Mettere in rete i luoghi del turismo rende maggiormente accessibile l’offerta turistica italiana.

Porta beneficio all’intero sistema, decongestionando grandi mete turistiche e valorizzando, al contempo, le attrazioni culturali, ambientali ed enogastronomiche che s’incontrano lungo il Cammino, promuovendo un turismo sostenibile e a misura d’uomo, così come promosso dal Piano Strategico del Turismo.

Cammino di San Benedetto, Sacro Speco di San Benedetto a Subiaco (Ph: Archivio MiBACT – Paolo Sbraga)

Cammini in progress

Gli 11 criteri da soddisfare per essere mappati nell’Atlante dei Cammini mettono momentaneamente in standby l’inserimento di molti percorsi proposti da Regioni e Provincie autonome.

Dei 72 cammini che, in questa prima fase, non sono stati inseriti nell’Atlante, due sono di particolare interesse per il MiBACT: la Via Appia e la Via Francigena del Sud e, per facilitarne e velocizzare l’adeguamento ai criteri, il Ministero ha deliberato un investimento di 20 milioni di euro per ognuno dei due itinerari.

Gli interventi per la Via Appia saranno incentrati nell’individuazione esatta del tracciato e la realizzazione di opere sul percorso per aumentarne la fruibilità. Inoltre per la promozione è stato pensato e realizzato l’apposito sito web: HUB Geoculturale – Appia Regina Viarum.

Quelli relativi alla Via Francigena riguarderanno entrambi i tratti: sia la parte settentrionale – riconosciuta dal Consiglio Europeo come itinerario culturale – che va dal Gran San Bernardo a Roma, sia quella meridionale da Roma a Brindisi. Le Regioni del nord interessate sono già impegnate a individuare opportuni interventi per rendere qualitativamente omogenea sia la continuità del tracciato, sial’unitarietà di immagine e servizi oltre che a promuoverne maggiormente l’immagine su scala internazionale.

La priorità per la parte sud, invece, è la realizzazione in breve tempo di una definizione univoca del tracciato principale (con relative varianti) e l’individuazione degli opportuni edifici vincolati lungo il tracciato dove situare i servizi.

Santa Maria della Pietra (Ph: Archivio MiBACT)

I numeri dei Cammini d’Italia

113 Cammini proposti da Regioni e Province Autonome

41 Cammini inseriti attualmente nell’Atlante

2 Cammini oggetto di miglioramenti infrastrutturali finanziati con fondi del MiBACT

137 Gi snodi viari dove almeno 2 Cammini si incontrano

16 Le Porte d’accesso presenti nel Piano Straordinario della Mobilità turistica

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