Marmolada, la Regina delle Dolomiti: raccolti oltre 400 rifiuti tra residui bellici e plastica

Durante il clean-up organizzato da Carovana dei Ghiacciai sulla Marmolada, sono stati trovati più di 400 rifiuti, tra cui proiettili della Prima Guerra Mondiale e lattine degli anni '70. La montagna, simbolo del cambiamento climatico, è vittima dell'abbandono incontrollato di rifiuti da parte dell'uomo

10 settembre 2024 - 13:26

La Marmolada, la Regina delle Dolomiti, vittima dell’incuria umana: 400 rifiuti raccolti sul ghiacciaio

Il ghiacciaio della Marmolada, noto come la “Regina delle Dolomiti”, non solo sta subendo gli effetti devastanti del cambiamento climatico, ma è anche minacciato dall’incuria umana.

Nella tappa finale della campagna “Carovana dei Ghiacciai 2024”, organizzata da Legambiente in collaborazione con l’Università di Padova e il progetto “Puliamo il Mondo”, sono stati raccolti oltre 400 rifiuti abbandonati lungo il sentiero che conduce al ghiacciaio.

Questo clean-up, che ha coinvolto decine di volontari, ha portato alla luce una realtà sconcertante: tra i rifiuti trovati, non solo plastica e lattine moderne, ma anche resti storici risalenti alla Prima Guerra Mondiale.

 

Pulizia ad alta quota: rifiuti di ieri e di oggi

Il clean-up organizzato sulla Marmolada ha visto la partecipazione di numerosi volontari, tra cui membri dell’Università di Padova, impegnati nel monitoraggio scientifico dei rifiuti in alta quota.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Puliamo il Mondo”, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela ambientale e della riduzione dell’inquinamento nelle aree naturali.

Durante la giornata, sono stati rinvenuti rifiuti di ogni genere, tra cui proiettili e pallettoni di piombo risalenti alla Prima Guerra Mondiale, lattine degli anni ’70 e ’80, ma anche plastica moderna, sigarette e fazzoletti.

I volontari hanno trovato tre mini-discariche lungo il percorso che porta al ghiacciaio.

La prima, situata in una vecchia trincea di guerra, conteneva oltre 180 lattine e scatolette, probabilmente abbandonate durante la Prima Guerra Mondiale.

La seconda mini-discarica è stata rinvenuta in una postazione militare scavata nella roccia, con rifiuti risalenti agli anni ’70-’80, mentre la terza, localizzata vicino a un impianto abbandonato a 2600 metri di altitudine, conteneva un mix di plastica, vetro e detriti moderni, segno che il problema dell’abbandono dei rifiuti continua anche oggi.

Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente, ha espresso grande preoccupazione per la situazione attuale:

“La Marmolada, la Regina delle Dolomiti, è vittima di una grave incuria. Ogni rifiuto lasciato in montagna rappresenta una traccia indelebile che rimarrà per anni. La consapevolezza ambientale è fondamentale per preservare questi luoghi di straordinaria bellezza e valore naturalistico.”

 

Rifiuti storici e moderni: un riflesso della nostra storia

Il ritrovamento dei rifiuti storici, in particolare proiettili e pallettoni di piombo da shrapnel, sottolinea il legame profondo tra la Marmolada e gli eventi tragici della Prima Guerra Mondiale.

Durante quel conflitto, la montagna fu teatro di aspre battaglie tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico.

Le trincee scavate nella roccia e le fortificazioni ancora visibili sono un ricordo tangibile di quel passato, ma il ritrovamento di oltre 180 lattine e scatolette in una vecchia trincea solleva interrogativi sull’impatto dell’uomo sull’ambiente anche in tempi di guerra.

Oltre ai rifiuti storici, la pulizia ha rivelato un problema ancora attuale: il continuo abbandono di plastica, vetro e detriti moderni.

In particolare, nella terza mini-discarica, sono stati trovati numerosi frammenti di plastica, tappi di bottiglia e calcinacci, segno che l’attività umana sulle montagne non si è fermata con la fine della guerra, ma continua a lasciare tracce.

 

Il monitoraggio dell’Università di Padova

Durante l’operazione di clean-up, è stato anche presentato uno studio condotto dall’Università di Padova, che dal 2022 monitora i rifiuti lungo tre sentieri della Marmolada (E601, E698, E699).

Lo studio ha rivelato dati preoccupanti: nell’estate del 2022 sono stati raccolti 542 rifiuti, di cui il 37,3% erano mozziconi di sigaretta, mentre il 24,5% era composto da plastica e lattine di alluminio.

I rifiuti sono stati mappati e geolocalizzati, evidenziando che il sentiero E601, noto anche come “Viel del Pan”, è il più colpito dal fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.

Alberto Lanzavecchia, docente di finanza sostenibile all’Università di Padova, ha spiegato l’importanza di questo monitoraggio:

“Dove c’è l’uomo, ci sarà sempre una traccia. Ogni 100 metri, lungo il sentiero di fronte alla Marmolada, abbiamo rilevato otto pezzi di rifiuti, per un totale di oltre 400 tra plastica, sigarette, fazzoletti e altri scarti. È fondamentale che i turisti e gli escursionisti comprendano l’impatto che le loro azioni possono avere su questi ecosistemi fragili.”

 

La sfida del futuro: preservare la Marmolada

Il problema dei rifiuti abbandonati è solo uno degli aspetti critici che minacciano la Marmolada.

Il ghiacciaio, simbolo del cambiamento climatico, è in rapido declino, e le proiezioni sul suo futuro non sono incoraggianti. L’abbandono incontrollato di rifiuti, sia storici che moderni, non fa che aggravare una situazione già precaria.

Durante la conferenza organizzata il 9 settembre dall’Università di Padova, verranno presentati dati aggiornati sullo stato di salute del ghiacciaio, con particolare attenzione all’impatto del turismo di massa e delle attività umane.

Emilio Bianco, responsabile della campagna di Puliamo il Mondo, ha lanciato un appello a tutti coloro che amano la montagna:

“La Marmolada e le altre vette delle Alpi sono vittime dell’incuria dell’uomo. Ogni anno, migliaia di turisti attraversano questi sentieri, ma pochi si rendono conto che ogni piccolo gesto, come abbandonare un fazzoletto o una sigaretta, lascia un segno indelebile. È il momento di cambiare mentalità e comportamenti.”

La Marmolada, la Regina delle Dolomiti, è un patrimonio naturale di inestimabile valore, ma il suo futuro è minacciato dall’incuria e dall’abbandono dei rifiuti.

Le azioni di clean-up, come quelle promosse da Legambiente con la Carovana dei Ghiacciai, sono un passo importante verso la salvaguardia di questi luoghi, ma la vera sfida risiede nella consapevolezza collettiva e nella responsabilità di tutti.

Preservare la Marmolada non è solo una questione di rifiuti, ma una battaglia per il futuro delle nostre montagne e del nostro pianeta.

 

 

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