FRANKFURT AM MAIN, GERMANY - OCTOBER 08: Reinhold Messner, attends the blue sofa, at the 2014 Frankfurt Book Fair (Frankfurter Buchmesse) on October 8, 2014 in Frankfurt, Germany. The 2014 fair, which is among the world's largest book fairs, will be open to the public from October 8-12. (Photo by Hannelore Foerster/Getty Images)
Nel primo pomeriggio di domenica 3 luglio, un seracco di ghiaccio si è staccato dalla cima della Marmolada, in prossimità di Punta Rocca.
Il distacco ha provocato una valanga di ghiaccio, roccia e neve che ha investito diversi escursionisti che stavano salendo verso la cima della montagna.
Il bilancio provvisorio è di 10 morti, 7 feriti e 1 disperso, proseguono intanto le ricerche dei soccorritori per individuare eventuali sopravvissuti. Sulla tragedia è intervenuto anche l’alpinista Reinhold Messner.
L’alpinista altoatesino, che di ghiacciai se ne intende, non ha dubbi: il riscaldamento globale è il principale responsabile della tragedia della Marmolada.
Tuttavia, l’esperienza della montagna avrebbe forse dovuto indurre a comportarsi diversamente.
“Non sto dicendo che chi era là è stato imprudente” ha dichiarato lo scalatore a TGcom24 – “salire là, lungo la via normale, è un’abitudine per chi va in montagna da quelle parti. Un alpinista bravo, però, non va sotto un seracco in questo periodo: l’arte dell’alpinismo sta nel non morire in una zona dove questa possibilità esiste e, per riuscirci, bisogna tenere occhi e orecchie bene aperti. Sempre“.
Al netto dei comportamenti umani, però, anche per il pluriscalatore degli ottomila il cambiamento climatico è il principale motore dello scioglimento dei ghiacciai e delle valanghe e quindi anche di questa tragedia.
“Con il caldo globale i ghiacciai sono sempre più sottili e, quando cadono, vengono giù pezzi come grattacieli. I seracchi cadono da sempre ma negli anni Sessanta il pericolo che accadesse era di gran lunga minore. Purtroppo anche la montagna risente dell’inquinamento delle grandi città.“.
Secondo Messner “probabilmente sotto il ghiaccio si è formato uno strato d’acqua che poi ha spinto e portato il ghiacciaio a cedere. Stiamo distruggendo il pianeta, è incredibile che ci siano 10 gradi in cima alla Marmolada“.
L’alpinista altoatesino non nasconde la tristezza per la tragedia capitata su montagne che conosce bene: “Ci sono salito più volte” – ricorda – “anche se ormai non ci vado da tanti anni. Lì non c’è quasi più ghiaccio, non deve essere molto grande il seracco. Fa troppo caldo, il permafrost se ne va e sotto il ghiaccio si formano veri e propri fiumi d’acqua che portano via tutto. Ormai accade ogni giorno in tutti i ghiacciai e il pericolo sotto i seracchi aumenta”.
“Sono profondamente triste per quanto successo sulla Marmolada – conclude Messner -. Molte delle persone che stavano salendo o scendendo al momento della slavina non potevano sapere cosa stava succedendo”.