Montagna e calcio, che passione!
Fino a qualche decennio fa, ogni edizione del massimo campionato di calcio in Italia, la Serie A, non cominciava con il fischio d’inizio in campo della nuova stagione, bensì molte settimane prima, sulle vette e nelle valli alpine, proprio lì dove gli allenatori portavano i propri calciatori a prepararsi in vista dell’inizio del nuovo torneo.
L’allenamento in quota ha dimostrato di portare benefici enormi al corpo e alla mente, così come ha dimostrato di essere necessario per tutti quei sportivi che nel corsodell’anno mettono a dura prova il proprio tessuto muscolare e tendineo.
La minore concentrazione di ossigeno, infatti, rende molto più difficile l’allenamento a bassa intensità. Così, il corpo si adatta in maniera rapida, producendo un numero più elevato di globuli rossi, migliorando la circolazione e il livello complessivo di resistenza alla fatica.
Lo aveva capito bene l’allenatore boemo Zdenek Zeman, oggi arzillo 74enne, ancora una volta sulla panchina di quel Foggia che negli anni novanta lo rese celebre agli occhi dell’intero paese.
Zeman era un convinto sostenitore della preparazione precampionato in quota. Con la particolarità che i suoi allenamenti erano più simili a quelli di un corso da navy seals più che allenamenti adatti ad atleti professionisti.
Corse all’alba sulle ripide salite alpine, oppure discese nelle gelide acque dei ruscelli, e poi ancora percorsi ad ostacoli nei boschi. Insomma, allenamenti massacranti che però, a quanto si è visto, portavano beneficio a tutti i suoi giocatori.
Come detto primo, le Alpi erano dunque la meta per eccellenza per il ritiro delle squadre di calcio della Serie A in estate.
Oggi assistiamo sempre meno a questo programma particolare di preparazione, visto che la maggior parte delle società del torneo maggiore è dotata di impianti sportivi di proprietà dove organizzare ritiri pre-gara e preparazione atletica.
Senza contare che, con tutte le gare e le partite previste a fine stagione anche dopo la conclusione dei campionati (tra impegni per le Nazionali maggiori, tornei nazionali continentali ed internazionali, amichevoli “milionarie” in Asia o negli Stati Uniti), c’è sempre meno spazio e tempo per poter pensare di isolarsi sulle montagne per un mese in ritiro.
Eppure, si diceva, ancora tante società amano questa tradizione e provano a rinnovarla, estate dopo estate. Le più rinomate località della catena alpina, ad esempio, per anni – e ancora oggi – sono state (e sono) le mete preferite dalle squadre di calcio di tutta Europa per la preparazione a luglio.
Anche le formazioni della Premier League negli ultimi tempi si sono dirette sulle Alpi per prepararsi in vista degli impegni della nuova stagione, come il Liverpool, tra i club più quotati in Premier secondo i portali di betting che offrono i migliori bonus benvenuto per le scommesse, che ha scelto le Alpi austriache anche nelle stagioni passate che l’hanno visto vincere campionato e Champions League.
Lo ha fatto per tanti anni anche il tecnico Chris Hughton quando era (fino al 2019) allenatore del Brighton in Premier.
L’ex calciatore degli Spurs, al suo arrivo sulla panchina dei “gabbiani”, stupì tutti, cancellando la prenotazione per Tenerife e La Manga del Mar (ed altre località balneari della Spagna meridionale, molto scelte in estate dalle squadre inglesi), scegliendo le Alpi di Tignes, nella regione alpina francese dell’Auvergne-Rhône-Alpes, meta di preparazione estiva tra l’altro scelta anni fa anche dalla Juventus e, in tempi più recenti in occasione degli ultimi campionati europei di calcio, dalla nazionale francese.
Ancora. In Serie A, anche le società di Roma, Lazio e Fiorentina sono abituali “clienti” dei resort alpini in estate.
Dimaro e la Val di Sole, ad esempio, rappresentano ormai una seconda casa per il Napoli (e per i suoi tifosi che qui in massa accorrono ogni estate): è qui, infatti, da un decennio almeno, che il club azzurro porta i suoi calciatori a luglio per prepararsi al meglio in vista dell’inizio della nuova stagione.
Una tradizione ed un binomio vincente destinato a continuare ancora per tanti anni.