Turista attaccato da un orso in Trentino Alto Adige: portato in ospedale
Turista francese ferito da un orso mentre faceva jogging in Trentino alto Adige
Ancora un attacco da parte di un orso in Trentino alto Adige.
Un turista francese di43 anni è stato aggredito mentre faceva jogging a Naroncolo nel comune di Dro, nell’Alto Garda.
Soccorso e trasportato in elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento con ferite agli arti, non sarebbe in pericolo di vita.
Sul luogo è intervenuto il personale forestale per condurre i rilievi necessari a ricostruire l’accaduto.
Solo pochi giorni fa una turista svizzera con tre bambini aveva vissuto l’esperienza dell’incontro con un’orsa con i suoi cuccioli.
L’episodio, avvenuto il 10 luglio, si è verificato mentre la donna passeggiava lungo la sponda sud-occidentale del lago di Molveno.
L’orsa adulta era stata avvistata accanto alla rampa che sovrasta la strada.
Voltandosi per proteggere i figli, la donna era stata sfiorata sulla maglietta dall’orsa, senza riportare ferite.
L’animale si era poi allontanato con i cuccioli.
Sempre qualche giorno fa un orso, poi abbattuto, aveva ucciso in Romania una giovane escursionista.
I precedenti attacchi di orsi in Trentino Alto Adige
Nell’ultimo periodo, nella zona tra Arco e Dro, gli avvistamenti di orsi si erano moltiplicati, in particolare a Varignano d’Arco e Mandrea.
Circa dieci giorni fa, un’orsa con cuccioli era stata avvistata nei dintorni di Dro.
L’anno scorso la cronaca registra l’episodio più grave.
Il 5 aprile 2023 l’orsa Jj4 attaccò e uccise Andrea Papi nei boschi di Caldes in Val di Sole.
Il 5 marzo 2023 toccò ad Alessandro Cicolini essere ferito in Val di Rabbi.
Il 22 agosto 2020 ad Andalo, invece, un giovane carabiniere venne ferito dall’orso M47.
La convivenza tra uomo e orsi in Trentino è diventata sempre più difficile col passare del tempo.
Attualmente, si stima la presenza di un centinaio di orsi nella regione, circa quaranta in più rispetto al 2017.
La popolazione di orsi in Trentino Alto Adige e la difficile convivenza con gli esseri umani
L’attacco mortale ad Andrea Papi, ricordato come la prima morte in Italia causata da un orso in più di un secolo, aveva già innescato polemiche e denunce, trasformando la presenza degli orsi da attrazione turistica a problema sociale e oggetto di dibattiti accesi.
Il progetto Life Ursus, iniziato nel 1996 per la tutela dell’orso bruno, ha portato alla liberazione dei primi esemplari tra il 1999 e il 2002.
Alcuni di questi orsi, come Joze e Jurka, sono diventati pionieri della reintroduzione sulla catena alpina.
Jurka è stata madre di Bruno, orso esposto in un museo in Baviera dopo essere stato ucciso nel 2004.
Gli orsi del Trentino sono spesso saliti agli onori delle cronache per le loro incursioni, sia in centri abitati che in zone rurali, causando danni a proprietà e ferendo occasionalmente le persone.
Tra questi, l’orso M49, soprannominato Papillon, è diventato famoso per le sue numerose fughe e catture rocambolesche.
Gli attacchi all’uomo, iniziati nel 2014 con l’orsa ‘Daniza’, continuano ad essere un tema di preoccupazione.
Le misure per gestire la popolazione di orsi e garantire la sicurezza delle persone sono state al centro di numerose iniziative, comprese ordinanze di abbattimento e campagne informative.
L’attacco al turista francese è destinato a suscitare nuove polemiche su come andrebbe gestito il rapporto tra umani e orsi sulle montagne trentine.