Dopo l’aggressione subita da Alessandro Cicolini, fratello del sindaco del Comune di Rabbi, la scorsa domenica 5 marzo da parte dell’orso MJ5, la provincia autonoma di Trento ha dato ordine di catturare e abbattere l’animale.
L’orso vive nelle montagne del Trentino da 18 anni e non si era mai reso protagonista di comportamenti aggressivi verso l’uomo, quello ai danni del fratello del sindaco di Rabbi è il primo episodio documentato.
Nonostante questo però l’amministrazione provinciale di Trento, guidata dal presidente Maurizio Fugatti, ha considerato l’orso problematico e, pertanto, da catturare e abbattere.
L’animale identificato come MJ5 è un maschio di orso bruno che è già stato identificato e monitorato dai tecnici della Provincia.
L’orso è nato nel 2005 dagli orsi sloveni Maja e Joze, che sono stati reintrodotti in Trentino tra il 1999 e il 2002 nell’ambito del progetto Life Ursus.
Negli ultimi 16 anni l’animale si è spostato per tutto il Trentino occidentale ed è oggi il secondo orso più longevo del Trentino, dopo l’esemplare femmina Kj1.
La scelta di uccidere l’orso ha provocato l’accesa reazione di numerose associazioni animaliste che si stanno opponendo alla decisione dell’amministrazione provinciale trentina.
Legambiente ha dichiarato:
“La condanna a morte di un orso rappresenta sempre una sconfitta per l’uomo e per il lavoro di gestione e tutela che viene messo in campo. Per difendere la biodiversità e affrontare le problematiche di specie emblematiche serve il supporto della scienza, una grande capacità nella gestione della complessità territoriale e istituzionale e un nuovo patto tra comunità locali e aree protette”.
Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente, parlando con il Corriere della Sera, ha giudicato illegittima la decisione della provincia autonoma di Trento:
“Ancora una volta la provincia autonoma di Trento prende una decisione autonoma e illegittima che non li compete. Non spetta, infatti, alla provincia decidere che tipo di intervento mettere in campo tanto meno quello di condannare a morte un orso, come sta accadendo per l’esemplare MJ5 che ha aggredito nei giorni scorsi un uomo in Val di Rabbi”.
“L’errore che commette il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti è quello di interpretare in maniera estensiva la possibilità prevista dal Piano d’azione interregionale per la tutela dell’orso bruno sulle alpi centro-orientali, di intervenire con azioni di controllo volte a risolvere i problemi e/o limitare i rischi connessi alla presenza di un orso problematico” continua Nicoletti.
Antonio Nicoletti ha poi spiegato a chi spetterebbe prendere questa decisione:
“Ma tale decisione non spetta alla Provincia autonoma di Trento, bensì all’Ispra che deve esprimere un parere nel merito, poi la decisione finale la prenderà il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questo Fugatti lo sa bene, eppure ancora una volta prende decisioni che non li competono ribadendo che intende comunque procedere all’abbattimento dell’esemplare. Pertanto ben venga il monito arrivato ieri dallo stesso Dicastero dell’Ambiente che ha ricordato il ruolo dell’Ispra, alla quale chiediamo di esprimersi al più presto”.