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Dal 1 Settembre 2021 cambiano ancora le regole sul Green Pass.
Si tratta di una ulteriore stretta prevista per accedere a locali al chiuso e mezzi di trasporto, i luoghi più a rischio di assembramento e di trasmissione della contagiosa variante Delta del coronavirus.
Vediamo allora nel dettaglio cosa cambia a partire dal 1 Settembre, settore per settore.
Tutto il personale scolastico, dai bidelli, al personale amministrativo ai docenti, dovrà possedere il Green pass.
Chi non l’avrà sarà considerato assente ingiustificato e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, sarà sospeso senza retribuzione.
Il Green Pass non sarà richiesto agli studenti.
Restaobbligatorio l’uso della mascherina e il distanziamento.
Non si può accedere nei locali scolastici in caso di sintomatologia respiratoria o temperatura che supera i 37,5°
Valgono per il personale docente e non docente le regole previste per la scuola. Nel caso dell’Università però il Green Pass è richiesto anche agli studenti per poter accedere ai locali universitari.
Per il personale universitario e AFAM, l’assenza causata dalla mancanza di certificazione verde verrà considerata assenza ingiustificata.
Dal quinto giorno di assenza è prevista sospensionesenza retribuzione.
L’obbligo del Green pass riguarda solo alcuni treni.
Si potrà viaggiare solo con il Green Pass su Intercity, Intercity Notte e tutti i convogli dell’Alta Velocita (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca).
La certificazione non è obbligatoria per i treni regionali.
Il Green pass, già obbligatorio per i voli in Europa diventa obbligatorio anche per i voli nazionali.
Il Green PAss diventa obbligatorio solo sugli autobus che svolgono un servizio “in modo continuativo o periodico” su un percorso che collega più di due Regioni.
Nessun obbligo di green pass quindi sugli autobus del servizio locale, su metropolitane, autobus urbani e interurbani, tram, treni urbani e regionali, neanche quindi su treni regionali che collegano due regioni.
Dal 1 settembre il Green Pass diventa obbligatorio per prendere navi e traghetti che effettuano trasporto interregionale.
Se il traghetto collega due luoghi della stessa Regione non sarà necessario.
Unica eccezione lo stretto di Messina: pur spostandosi tra Calabria e Sicilia e viceversa, non sarà richiesto.
Il Green Pass è una certificazione digitale e stampabile, rilasciata dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità.
Si può ottenere in diversi modi:
Questo certificato è rilasciato in tre casi specifici:
Per chi non si può vaccinare è prevista una intesa con le farmacie per avere tamponi a basso costo.
La validità del Green Pass italiano inizia il quindicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose. Dopo il completamento del ciclo vaccinale la certificazione ha una durata di 270 giorni, circa 9 mesi.
Nel caso del vaccino monodose di Johnson & Johnson, il certificato vale dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione e ha validità di 270 giorni.
Il Green Pass, passaporto sanitario o EU Digital Covid Certificate è entrato in vigore l’1 Luglio e consente di viaggiare liberamente nei paesi dell’Unione Europea.
L’avverbio “Liberamente” va però preso cum grano salis, perché in realtà i singoli paesi possono stabilire regole più o meno rigide per l’accesso.
In sostanza, il Green Pass è un documento riconosciuto in tutti i paesi dell’Unione Europea che certifica lo stato della vaccinazione – prima o seconda dose – oppure se si è guariti, o ancora se è stato effettuato un tampone come esito negativo.
Ogni paese riconosce questo documento ma stabilisce condizioni diverse per l’accesso al proprio territorio.
I termini indicati per il rilascio del Green Pass italiano devono essere applicati a qualunque cittadino europeo nelle stesse condizioni.
Questo non significa che valgano le stesse condizioni per tutti i paesi europei. Vediamo le condizioni di utilizzo del Green Pass nei maggiori paesi.
Occorre che il Green pass certifichi:
Tutti devono compilare il Modulo di Locator Passeggeri (Plf) entro le 23:59 del giorno prima dell’arrivo in Grecia, fornendo informazioni dettagliate sul loro punto di partenza, sulla durata dei soggiorni precedenti in altri paesi e sull’indirizzo del loro soggiorno in Grecia.
Tutte le info qui
In Austria si entra solo con un Green Pass, in inglese o tedesco, che attesta almeno una vaccinazione.
Basta quindi la prima dose per i sieri che prevedono due iniezioni, ma devono essere passati almeno 21 giorni dalla somministrazione e non più di 90. Nel dettaglio, il vaccino deve essere stato inoculato in un intervallo di tempo che va dai 21 giorni ai 9 mesi precedenti l’ingresso nel Paese. (Le regole austriache)
Ai viaggiatori in ingresso nel Regno Unito vengono richiesti i quattro seguenti adempimenti:
Gli arrivi internazionali in Scozia, a prescindere dal paese di provenienza, sono soggetti a quarantena nei c.d. COVID-hotel per dieci giorni a proprie spese.
Al momento le frontiere restano chiuse ai turisti europei.
Per tutti gli altri paesi, europei e non, si consiglia di cercare il paese di interesse su ViaggiareSicuri, costantemente aggiornato con le ultime novità.
Una volta in possesso del certificato basterà mostrarlo ai controlli.
Così, ad esempio all’aeroporto, i funzionari addetti alla sicurezza faranno uno scan del QR code per verificarne l’autenticità.
Sarà valido anche in forma digitale, quindi il documento potrà comodamente essere salvato sullo smartphone, senza la necessità di stamparlo, ma chi vuole potrà utilizzare una copia cartacea.
Al momento nel nostro paese danno diritto al passaporto i vaccini Pfizer-BionTech, Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson, tutti approvati dall’EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali.
Tuttavia, come abbiamo visto, altri paesi possono accettare anche vaccini diversi.
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