People4Soil: il suolo bene comune, come acqua e aria

18 marzo 2020 - 17:41

Mancano circa 54.000 firme per raggiungere il “quorum” italiano di People4Soil, l’iniziativa europea per l’introduzione di una legislazione che riconosca il suolo un patrimonio comune.

A pochi giorni dalla Giornata della Terra 2017, celebrata in tutta Italia il 22 aprile, continua l’impegno di Legambiente per l’iniziativa europea People4Soil. Nelle piazze italiane, i volontari dell’associazione hanno continuato a raccogliere firme per chiedere all’Unione Europea, l’introduzione di una legislazione che consideri e tuteli il suolo come patrimonio comune in tutti i paesi UE.

Il traguardo da raggiungere è ambizioso: 1 milione di firme in tutto il continente entro il 12 settembre 2017. Per raggiungere il “quorum” nazionale, all’Italia mancano solamente 54.000 firme, che possono essere integrate anche da quelle online tramite il sito www.salvailsuolo.it

Riconoscere al suolo lo status di bene comune – equiparandolo all’acqua e all’aria – significa poter gettare le basi per lo sviluppo di una politica di sicurezza e sviluppo economico attento, per consentire maggior respiro al paesaggio, da decenni consumato spesso in maniera irresponsabile da nuove costruzioni.

Al contempo, un uso ragionato e pianificato secondo criteri “green” permetterebbe lo sviluppo di sostanze organiche sane per produzioni agricole qualitativamente superiori e maggiore resistenza ai rischi climatici e agli eventi naturali di grande intensità, aumentati esponenzialmente negli ultimi anni.

I dati dell’urbanizzazione in Italia sono decisamente incisivi se paragonati alla conformazione del nostro Paese: secondo i dati dell’ISPRA – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la mano dell’uomo ha compromesso circa 2,10 milioni di ettari fino all’anno 2015, in una percentuale che raggiunge il 7% del territorio nazionale.

Nonostante il rallentamento registrato negli ultimi anni, l’urbanizzazione del territorio italiano ricopre percentuali decisamente elevate, con punte dell’8,6% nel nord-ovest.

Per avvalorare il lavoro di People4Soil, Legambiente ha pubblicato il dossier “Storie di suolo minacciato, ancora cemento oltre la crisi”, che contiene una ventina di storie di sprechi e urbanizzazione selvaggia, che sono figlie delle lacune legislative nella regolamentazione dell’uso di suolo.

Dai centri commerciali d’Abruzzo alle discariche in Calabria, dalla Pedemontana lombarda al Terzo Valico in Liguria, sono molte le vicende di infrastrutture, edifici e insediamenti incompleti, mai realizzati o in disuso raccontati nel dossier, che è consultabile liberamente cliccando su questo link.

In apertura, foto di Stefano Sassu.

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