18 marzo 2020 - 2:10

L’area wilderness più grande d’Italia

La Wilderness “a portata di mano”, tra l’Ossola e il Verbano, un parco anticamente colonizzato da pascoli e alpeggi, dove la natura si è riappropriata di aspri pendii e irti crinali.

Dall’Alpe Scaredi lo sguardo è rapito dalla dorsale bianca del Monte Rosa e dalla sfilata ordinata delle rocce e dei ghiacci delle Alpi Lepontine. L’altipiano dell’alpe è un vero e proprio balcone panoramico. Poco più sotto, però, e molto più vicino, soprattutto, l’attenzione dell’escursionista è catturata da fittissimi boschi verdeggianti, impervi ed intricati, che sembrano voler celare il mistero di valli e rocce, di vecchi alpeggi, forre, torrenti e antichi sentieri, una volta percorsi sovente da pastori, cacciatori e cavatori. Oggi, in verità, si può dire sia stata la Val Grande stessa, come dotata di volontà propria, a riappropriarsi delle sue pendici, di vecchi alpeggi e teleferiche, inglobandoli nella vegetazione, quasi a farne perdere le tracce e a voler cancellare il periodo in cui l’uomo ha sfruttato le ricchezze naturali di queste montagne, soprattutto i suoi boschi e i pregiati marmi, utilizzati per la fabbrica del Duomo di Milano.

Testo e foto di:
Cesare Re

Cesare Re accompagna i lettori alla scoperta della Val Grande, un’area selvaggia ed incontaminata, raccontata in questo articolo attraverso suggestioni ed immagini affascinanti, oltre a preziose informazioni sugli itinerari. Insomma un articolo che è un prezioso strumento da conservare e mettere nello zaino, in un luogo in cui i cellulari non ricevono segnali e non si può andare su internet.

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