Il riscaldamento globale sta uccidendo la Grande Barriera Corallina
Australia – La Grande Barriera Corallina in Australia, una delle meraviglie naturali del nostro pianeta, tanto grande da essere visibile perfino dallo spazio, rischiadi scomparire per i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale.
Notizia in aggiornamento…
Già nel 2016 la barriera corallina australiana, la più grande composizione corallina esistente sul pianeta ha subito un’ondata di “sbiancamento” senza precedenti a causa di un temporaneo aumento della temperatura degli oceani di circa 4 gradi. Questo stress termico ha provocato lo sbiancamento nel 90% dei coralli della barriera e la morte di più del 20%. Nella parte settentrionale addirittura i 2/3 dei coralli della barriera sono già morti.
Lo sbiancamento dei coralli è un fenomeno distruttivo che colpisce le barriere coralline e i loro ecosistemi, in particolare la simbiosi tra i polipi del corallo e alcune alghe unicellulari fotosintetizzanti della famiglia delle Zooxanthellae (fonte wikipedia)
Il colore caratteristico di ogni specie di corallo è dato dall’alga e diventa vivido in proporzione alla concentrazione di questo microorganismo; quando sussiste un’alterazione dell’ecosistema, i polipi del corallo espellono l’alga simbiotica, facendo assumere alla struttura calcarea una colorazione più pallida o lasciandola completamente bianca, da cui il nome del fenomeno.
Gli effetti, ignorati, del riscaldamento globale
Il riscaldamento globale non è una favola oppure un’esagerazione degli ambientalisti, ma un fenomeno sempre più violento e concreto. Così come tangibili e sempre più evidenti sono i suoi effetti, che si pensava potessero arrivare solo tra decenni e, invece, già oggi iniziano a presentare il loro conto salato. L’articolo pubblicato su Nature il 16 marzo lancia un allarme forte sulla Grande Barriera Corallina australiana.
Infatti in questo articolo si afferma che “Tra il 2015 e il 2016, le temperature record hanno innescato un episodio di pantropicale di sbiancamento dei coralli, il terzo evento su scala globale da sbiancamento di massa da 1980”, in pratica oggi siamo testimoni di una catastrofe ecologica che si sta sviluppando al largo della costa dell’Australia, che sta mettendo a serio rischio uno dei patrimoni naturalistici più preziosi del pianeta.
I fenomeni dello scorso anno, il continuo innalzamento delle temperature medie degli oceani e lo sbiancamento di ampie porzione di barriera rende difficile ipotizzare una reversibilità della condizione di questo ecosistema, anzi lo studio pubblicato su Nature ipotizza come assai probabile un quarto evento di sbiancamento entro il prossimo decennio, con conseguenze letali per l’intero ecosistema della barriera corallina.
La morte dei coralli genera un inevitabile effetto a cascata, ripercuotendosi sulla sopravvivenza di tutte le altre creature che trovano riparo e sostentamento nella barriera corallina che si estende per 2.300 chilometri su una superficie di circa 344.400 chilometri quadrati al largo della costa del Queensland, nell’Australia nord-orientale.