Il Cai denuncia l’impatto ambientale delle opere per le Olimpiadi di Milano-Cortina

15 aprile 2022 - 10:41

Le associazioni hanno lamentato l’assenza di informazioni sulle modalità di progettazione e di realizzazione delle opere in un ecosistema montano già fragile a causadei cambiamenti climatici.

Il Cai e le altre 7 organizzazioni ritengono che le Olimpiadi siano una straordinaria occasione di fratellanza e di pace tra i popoli e nello stesso tempo di crescita della consapevolezza dei valori ambientali, in particolare di quelli legati alla montagna.

Inoltre, come le stesse hanno sottolineato in una lettera indirizzata già ad aprile 2021 ai Ministeri delle Infrastrutture e della Transizione Ecologica, con le prossime Olimpiadi l’Italia potrebbe dimostrare di essere all’avanguardia nell’applicazione degli standard e delle procedure ambientali.

Dopo quasi un anno, tuttavia, i Ministeri non hanno inviato alcuna risposta a quella lettera che chiedeva trasparenza nelle informazioni sulle opere e un coinvolgimento delle associazioni che non hanno ancora avuto accesso ai progetti relativi alle opere previste per i Giochi.

Il Cai ha affermato che “nulla si conosce dunque per quanto riguarda in particolare l’attivazione delle procedure di VAS nazionale sulle opere essenziali, connesse e di contesto in corso o in preparazione“.

Fino ad oggi non hanno trovato riscontro concreto neanche le richieste delle associazioni, rivolte alla “Fondazione Milano-Cortina 2026”, di sostenere con la sua autorevolezza, presso i ministeri competenti e presso la società “Infrastrutture Milano cortina 2026”, la necessità di procedere alle valutazioni ambientali previste dalla legge.

 

Trasparenza e attenzione per l’impatto ambientali: le richieste delle associazioni

La mancanza di una risposta ha creato nelle associazioni una forte preoccupazione per il grave impatto ambientale dei giochi olimpici.

Nel corso di un incontro avvenuto lo scorso febbraio tra le associazioni ambientaliste, il vice ministro Alessandro Morelli e l’Amministratore delegato della “Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026”, Luigi Valerio Sant’Andrea, era emersa la necessità di affrontare insieme l’iter progettuale delle infrastrutture per le Olimpiadi.

Dopo quell’incontro però, lamentano le associazioni, non è stato fatto nessun passo avanti, anzi il Ministero si è mosso in una direzione diametralmente opposta.

Infatti il 23 febbraio il Presidente del Consiglio ha nominato un Commissario straordinario per ben otto importanti interventi riguardanti i Giochi (tra cui il prolungamento ovest della tangenziale di Sondrio e le varianti della statale di Alemagna a Cortina e a Longarone).

L’istituzione di una struttura commissariale straordinaria, ha l’obiettivo di velocizzare i tempi di realizzazione delle opere e recuperare i forti ritardi accumulati, derogando a buona parte delle norme a tutela dell’ambiente. Tutto ciò a scapito degli impatti ambientali che le opere in corso e in progetto avranno sui territori.

Le otto associazioni di protezione ambientale (Club alpino italiano, Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness Italia, Touring club italiano e WWF), in una nota congiunta hanno richiesto:

1) Che siano redatti dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili un piano unitario e il relativo Rapporto Ambientale riguardanti le opere e gli interventi essenziali, connessi e complementari alla realizzazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.

2) Che la VAS nazionale non venga limitata alla realizzazione delle opere, ma sia estesa all’incidenza delle variazioni di uso del suolo e alle dinamiche del carico insediativo, sia temporaneo (per i Giochi) sia permanente, anche e soprattutto in relazione alla disponibilità e al consumo di risorse.

3) Che venga data risposta alle richieste e alle osservazioni qui formulate entro la fine di questo mese di aprile.