19 marzo 2020 - 12:38

L’anomalo inverno 2016/17, prima caldissimo, poi freddissimo, secco come il deserto del Gobi al Nord, nevoso come lo Yukon al Sud, è l’occasione per farsi qualche domanda sul destino del turismo outdoor invernale.

Ad assumersi questo compito è il nostro direttore Michele Dalla Palma. Il dossier che porta la sua firma è un approfondimento scrupolosamente documentato, dove, alla constatazione della crisi della “monocultura sciistica”, si affiancano le prospettive positive derivanti da un bisogno di natura e di vita all’aria aperta che non è mai stato così diffuso quanto oggi.

Dalle riflessioni sul futuro dell’outdoor passiamo alla pratica sul campo. Con Marco Carlone ci incamminiamo sui sentieri del Bacino Imbrifero Montano del Chiese. Qui l’acqua che scorre nei torrenti, da decenni utilizzata per produzione di energia, è oggi anche uno dei maggiori elementi d’interesse di un territorio dalla vocazione turistica sempre più marcata.

All’altro capo delle Alpi, Claudio Trova ci porta lungo le vecchie strade che collegano i borghi della Valle d’Aosta, riscoprendo atmosfere e paesaggi d’altri tempi.

Sapore d’antico è quello che si gusta anche nelle parole di Luciano Campanella a nelle foto di Enrico Bottino, viandanti fra i “paesi fantasma” dell’Appennino ligure, dove i borghi come Raneuzzi sono libri aperti su pagine di storia e vite passate.

Per scrollarci di dosso quel pizzico di nostalgia che la contemplazione delle antiche case abbandonate porta con sé, non c’è nulla di meglio che un’immersione a tutto tondo nella natura, magari cercando di risolvere il rebus dei punti indicati su una mappa, come quella che accompagna gli appassionati di orienteering, un’attività outdoor di cui Fabio Storti ci racconta la storia e le “regole del gioco”.

Un balzo verso sud ci conduce a Monteverde, uno dei Borghi più Belli d’Italia, al crocevia fra Campania, Puglia e Basilicata. Flavio Pagano è la nostra guida fra le stradine dominate dall’antico maniero e i sentieri che si dipanano al cospetto del monte Vulture.

Molti chilometri più a nord, i passi di Andrea Perciato e Maria Rita Liliano si inoltrano fra le brughiere delle Highlands scozzesi, dove la natura esprime tutta la sua fora primordiale e la voce del vento racconta antiche leggende…

Una natura più placida è quella che ci attende in Alvernia, la regione francese degli antichi vulcani. Fulvia Negro ci porta alla scoperta di sentieri adatti a tutta la famiglia e ricchi di attrattive naturalistiche e storiche.

Storia e natura si fondono anche fra le rocce delle Meteore, in Grecia, dove, sulle cime di torri inaccesibili, sorgono i millenari rifugi dei monaci eremiti, il cui incanto non è sfuggito all’obiettivo di Enrico Bottino.

Ancora una volta spetta a Michele Dalla Palma il compito di chiudere la carrellata di sogni che anche in questo numero abbiamo cercato di proporvi. Il direttore assolve l’incarico portandoci fra le foreste del sud del Nepal, ultimo rifugio del maestoso rinoceronte bianco.

 

Buona lettura, e buon cammino!

 

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