Sarà una settimana molto importante, con oltre 100 “Geoeventi” in tutta Italia pensati per permettere a un pubblico di tutte le età di conoscere meglio la casa di tutti noi, cioè la Terra che ci ospita, con il suo straordinario patrimonio geologico e paesaggistico.
Dalla Valle d’Aosta al Veneto, dalla Lombardia alla Sicilia e alla Sardegna, passando per le Regioni del Centro Italia: bambini, ragazzi e adulti, gruppi di amici e famiglie, classi di studenti e professionisti potranno partecipare alle iniziative, per la maggior parte gratuite, organizzate nelle numerose località coinvolte su tutto il territorio nazionale.
Escursioni nella natura, passeggiate nei centri urbani e storici di alcuni dei borghi più belli, porte aperte nei centri di ricerca normalmente inaccessibili e nei musei, visite guidate, esposizioni, laboratori didattici e sperimentali per bambini e ragazzi, attività musicali e artistiche, degustazioni, conferenze, convegni, workshop, tavole rotonde: ognuno troverà la modalità più consona alle proprie passioni e preferenze per avvicinarsi alle Geoscienze e scoprire, o conoscere meglio, il nostro inestimabile e straordinario patrimonio naturale – e in particolare quello geologico e paesaggistico – acquisendo al contempo competenze nel rispetto per l’ambiente e cura del territorio, insieme alla consapevolezza dei rischi a cui siamo esposti.
Attraverso un ricco e variegato calendario di appuntamenti, la Settimana del Pianeta Terra offre infatti la possibilità di entrare in contatto con i luoghi affascinanti e spettacolari che, talvolta senza saperlo, abbiamo a due passi da casa, oppure un ottimo spunto per organizzare un week end autunnale in un’altra città o regione, alla scoperta di montagne, laghi, fiumi, colline, coste e paesaggi marini, isole e vulcani, ghiacciai e oceani scomparsi. Sarà anche possibile vedere reperti fossili straordinari, come quello del cranio di Homo heidelbergensis – uno degli ominidi più antichi d’Europa – o Nessie, il mostro di Loch Ness; luoghi unici come una miniera di rame risalente a 5000 anni fa o capire le scoperte geologiche anticipate nei dettagli delle opere di Leonardo da Vinci, proprio nell’anno in cui si celebrano i 500 anni dalla morte del grande inventore, artista e scienziato italiano.
A farla da protagonista nella settimana del Pianeta Terra sarà anche l’ambiente straordinario e alieno delle grotte, capace di evocare paure ancestrali nell’uomo, assieme all’idea di ignoto. Sono queste le prime emozioni che chiunque prova inoltrandosi negli ambienti sconosciuti del mondo sotterraneo. Poco contano un’illuminazione fantasiosa e colorata, la voce riverberata di guide e accompagnatori, la confusione dei visitatori… nessuna di queste nostre apparenti certezze riesce a soggiogare il fascino primordiale dell’universo ipogeo. Non per caso, questi ambienti naturali sono stati il primo rifugio degli uomini, che in alcuni casi hanno lasciato, scritta sulla pietra, la loro storia. Racconti idealizzati, astratti nella perfezione di scene che sono arrivate fino a noi, aprendoci, come in un libro eterno, pagine del nostro estremo passato e hanno permesso di ricostruire le nostre origini. È il caso di ricordare che le grotte costituiscono, nella quasi totalità dei casi, una sorta di “deposito” delle falde acquifere che, in seguito, diventano la fonte primaria di approvvigionamento idrico per l’uomo e gli animali.
Oltre metà delle acque potabili in Italia (ma la quasi totalità’ nell’Italia Centrale e Meridionale) proviene da montagne carbonatiche, cioé da ambienti carsici, e questa percentuale è destinata a crescere a causa del fatto che le altre acque normalmente utilizzate, quelle estratte con pozzi dai terreni alluvionali, stanno divenendo troppo inquinate per essere bevute. Basta questo a chiarire l’importanza delle grotte e la necessità di proteggerle e conservarle, senza però tuttavia cadere in paranoie protezionistiche radicali; è ovvio che ogni ambiente naturale subisce l’impatto di una qualsiasi “intrusione”, ma una briciola di buonsenso, soprattutto in chi coordina e gestisce gli accessi turistici ai capolavori ipogei, consente di evitare la maggior parte dei danni, e permette alle persone di ammirare uno degli spettacoli più grandiosi, sofisticati e spettacolari della Natura.
L’edizione 2019 della manifestazione coincide infine con l’anno del turismo lento, proclamato dal Ministero Per i Beni e le Attività Culturali (MiBACT) per incentivare il turismo “slow” e la scoperta di luoghi anche al di fuori delle grandi traiettorie del turismo. In piena sintonia con la filosofia del “turismo lento”, i Geoeventi della Settimana del Pianeta Terra promuovono un turismo culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il territorio italiano, che mette in risalto sia le risorse naturali più spettacolari, sia quelle meno conosciute, e proprio per questo più ricche di fascino e curiosità da scoprire. Turismo lento significa infatti approfittare di una occasione di visita per immergersi, con lentezza, nelle mille sfaccettature di un intero territorio: interagire con le comunità ospitanti, scoprire le particolarità e i prodotti locali, spostarsi in modo sostenibile e fruire di un luogo minimizzando l’impatto ambientale. Per questo la Settimana del Pianeta Terra aderisce anche alla campagna #plasticfree
Per partecipare ai Geoeventi basta consultare il sito https://www.settimanaterra.org/ dove si trovano tutte le informazioni, aggiornamenti sul programma e istruzioni per iscriversi.
Oltre 100 “Geoeventi” animeranno numerose località in tutta Italia, in questo articolo ne raccontiamo alcuni tra i più curiosi
Settimana del Pianeta Terra:
mentre alla pagina seguente trovate l’elenco completo e aggiornato
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