Speleologa intrappolata vicino Bergamo: corsa contro il tempo per salvarla
Ore di ansia e speranza per Ottavia Piana, la speleologa 32enne intrappolata nell'Abisso Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo, dopo una caduta di 8 metri. Oltre 100 i soccorritori al lavoro. "Mai più in grotta", le prime parole
Ottavia Piana, la speleologa raggiunta dai soccorritori:”Non andrò mai più in grotta”
“Non andrò mai più in grotta”, queste le prime paroledette ai soccorritori e riportate alla RAI da Ottavia Piana, la speleologa 32 enne che per la seconda volta, a distanza di un anno, è rimasta intrappolata ieri nell’Abisso Bueno Fonteno, una intricata rete di grotte a pochi chilometri da Bergamo.
Dopo una caduta di 8 metri, la ragazza ha riportato fratture a gambe, torace e volto.
Le operazioni, estremamente difficili per la natura dell’ambiente in cui è avvenuto l’incidente, potrebbero durare giorni.
Stanno partecipando all’intervento uomini del Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto.
Ottavia Piana era parte di una spedizione, composta da altri sette colleghi, nell’ambito del Progetto Sebino, un’iniziativa che ha l’obiettivo di mappare le aree inesplorate dell’Alto Sebino.
L’incidente: che cosa è successo alla speleologa
L’incidente è avvenuto domenica 15 dicembre, in una sezione ancora inesplorata della grotta.
Ottavia Piana è precipitata in un punto a circa 4 ore di cammino dall’ingresso, un tratto caratterizzato da meandri strettissimi.
I compagni di spedizione hanno lanciato l’allarme, subito dopo essere riusciti a risalire.
“L’infortunata è vigile e collaborativa”, riferiscono i primi soccorritori che l’hanno raggiunta dopo l’allarme.
Ma raggiungerla non è stata l’aspetto più difficile della missione di salvataggio.
Data la complessità delle cavità infatti, riportare Ottavia in superficie in breve tempo è la vera sfida da vincere.
I soccorsi al lavoro: cosa sta accadendo
In totale, sono oltre 100 le persone coinvolte nelle operazioni, con squadre provenienti da diverse regioni.
Tre gli obiettivi immediati dei soccorsi: localizzare la speleologa, assicurarsi delle condizioni psico-fisiche e approntare un sistema di comunicazioni per monitorare la situazione.
Per questo un team, composto da un medico e un infermiere, ha raggiunto Piana, e ha definito stabili ma delicate le sue condizioni.
Nel frattempo, è stato allestito un campo base riscaldato nelle vicinanze del luogo, per assicurare un ambiente intermedio di ristoro al momenti dell’uscita.
Circa 20 tecnici sono operativi all’interno della grotta, impegnati nel trasporto della barella e nella disostruzione di passaggi particolarmente stretti.
Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha allestito una linea telefonica di 3 chilometri per assicurare un contatto permanente.
Per fornire alla speleologa protezione da freddo e umidità, con una temperatura della grotta intorno agli 8 gradi, si è riusciti a provvedere con piumini e coperte.
Il vero ostacolo alle operazioni è rappresentato dalle difficoltà di accesso all’area delle grotte in cui si trova Ottavia e da lì alla superficie.
Per questo sono utilizzate micro-cariche esplosive, che consentono di allargare i punti più angusti del percorso.
Un anno fa, un altro incidente di Ottavia Piana nello stesso luogo
Non è la prima volta che Ottavia Piana rimane intrappolata nell’Abisso Bueno Fonteno.
La speleologa di Adro, in provincia di Brescia, iscritta al Club Alpino Italiano di Lovere, rimase bloccata anche nel luglio 2023, durante un’altra spedizione, per 40 ore a 150 metri di profondità, riportando una frattura a una gamba.
L’episodio ricorda i rischi legati all’esplorazione di queste grotte, ancora in gran parte sconosciute.
L’Abisso Bueno Fonteno, scoperto nel 2006, è una delle cavità naturali più estese d’Italia.
Le prime immagini dei soccorsi
Situata tra il lago d’Iseo e il lago di Endine, a una quota di 585 metri, è caratterizzata da un reticolo di tunnel, gallerie e grotte per la maggior parte ancora inesplorati.
Proprio questa spinta verso l’ignoto ha portato Piana e il suo gruppo del CAI di Lovere a intraprendere la spedizione, culminata in un nuovo incidente.
“Ottavia è un’ottima speleologa” – ha commentato il Presidente della Società Speleologica Italiana – “e le ricerche che sta facendo con i suoi colleghi sono rivolte alla completa mappatura di questa grotta molto complessa. Il sottosuolo è una fonte inesauribile di informazioni che aiutano la nostra società per la ricerca e la mappatura e le analisi dell’acqua che beviamo”.
Le prossime ore, una vera corsa contro il tempo, saranno decisive perché Ottavia sia riportata in superficie sana e salva.