Secondo una nuova ricerca dell’American Museum of Natural History di New York, le specie di uccelli nel mondo sarebbero 18.000 e non 9.000 come si pensava precedentemente. A giustificare questo numero però non è una smisurata crescita del numero di avifauna negli ultimi anni, bensì un nuovo metodo di classificazione.
I nuovi criteri permetterebbero di portare alla luce ciò che gli ornitologi dell’ente chiamano la biodiversità “nascosta” degli uccelli, ossia un nuovo metodo con cui si valuti la diversità degli uccelli. Joel Cracraft, autore dello studio e curatore del dipartimento di ornitologia del museo, ha sostenuto che lo studio “propone un cambio radicale nel modo di considerare la biodiversità. Questo nuovo numero dimostra che non abbiamo saputo contare e conservare le specie come avremmo voluto”.
Prima di questa ricerca, si pensava che le specie di uccelli fossero circa 9.000, delle quali il 95% già ampiamente conosciute e descritte. Questa classificazione si basava però su un concetto di tipo biologico, ossia sulla definizione di specie come tutti quegli esemplari che possono incrociarsi tra di loro e dar luogo a una prole fertile.
Con il nuovo metodo, i criteri di enumerazione si baserebbero invece su criteri come il piumaggio, i colori e le dimensioni: tutte quelle caratteristiche morfologiche che evidenzierebbero le diverse storie evolutive dei vari esemplari.
Per lo studio i ricercatori hanno analizzato circa 200 specie differenti, ritrovando due nuove specie per ognuno degli esemplari studiati. Ciò dimostrerebbe che la biodiversità finora considerata è decisamente sottostimata.
La tendenza sarebbe confermata anche da alcuni studi di genetica, i quali indicherebbero l’esistenza di circa 20.000 specie in tutto il mondo. Questo numero sarebbe però da verificare a causa dei criteri non casuali della ricerca (contrariamente a quella precedente).
Più che un punto d’arrivo, questo studio potrebbe essere dunque uno sguardo verso il futuro per una nuova metodologia di classificazione universalmente accettata.
In apertura, fenicotteri rosa. Foto di Enrico Strocchi.