Approvata la legge per far diventare il vino italiano un patrimonio nazionale

18 marzo 2020 - 16:37

Il testo unico sulla viticoltura e la produzione di vino presentato alla Camera dei Deputati è stato approvato all’unanimità. Dopo gli emendamenti proposti in precedenzadal Senato della Repubblica, il testo è ora diventato legge.

Un Testo Unico sul vino, scaturito da un lavoro durato oltre due anni per racchiudere e semplificare in 90 articoli più di 4.000 pagine di legislazione legata alla produzione e alla commercializzazione vinicola. La norma, divenuta da pochi giorni legge, è stata accolta con entusiasmo dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, per il quale il Testo Unico dà finalmente un riferimento chiaro e conciso a tutti gli operatori del settore e ai consumatori.

Vigneti autunnali a S. Maria la Versa. Foto di Pino.

Gli elementi fondamentali del provvedimento sono un’opera di semplificazione della burocrazia, un miglioramento nel sistema dei controlli e una maggiore trasparenza per i consumatori, con un inasprimento delle sanzioni in caso di contraffazione dei contrassegni Doc e Docg.

Tra le altre novità introdotte c’è quella che prevede il riconoscimento del paesaggio viticolo italiano come un patrimonio nazionale. Non solo il prodotto finito dunque, ma anche tutti quelle componenti culturali, gastronomiche e paesaggistiche che fanno dell’Italia il maggior produttore al mondo di vino e uno dei luoghi più apprezzati per il turismo enogastronomico.

Il Testo Unico mostra inoltre un occhio di riguardo verso i vigneti storici: saranno promossi interventi di recupero e salvaguardia dei vigneti con valenza paesaggistica e di quelli situati in aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico.

Con il nuovo provvedimento, Coldiretti ha stimato un taglio del 50% (circa 100 giornate di lavoro) sui tempi dedicati all’adempimento delle faccende burocratiche, un peso di notevole entità per gli operatori del settore.

Vigne a Barolo. Foto di Craig Drollet.

Oggi in Italia, il settore viti-vinicolo vale circa 14 miliardi di euro, con la voce riguardante l’export che arriva a 5,5 miliardi; un mercato che, citando le parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha “potenzialità fantastiche”.

In apertura: foto di Fabio Ingrosso