Stava percorrendo il sentiero 658 del Monte Baldo, tra il Rifugio Chierego e il Rifugio Telegrafo, quando improvvisamente è caduta in un dirupo di oltre 200 metri, sotto gli occhi del marito e di un’amica.
Quella che doveva essere una tranquilla giornata immersa nelle bellezze naturali della montagna scaligera, si è trasformata in una tragedia per una famiglia veronese.
A perdere la vita, giovedì intorno alle 17 di ieri, Silvia Brasioli 41 anni di Verona, residente con il marito e i due figli.
Dopo l’allarme lanciato dai presenti, l’elicottero del Suem 118 è decollato, dirigendosi rapidamente sul posto insieme ai soccorritori del Soccorso Alpino.
Anche il gestore del Rifugio Chierego è intervenuto per supportare le operazioni di soccorso.
L’elicottero di Verona Emergenza ha sorvolato l’area, individuando la donna, finita su un cespuglio di pino mugo dopo essere caduta in un canale tra erba e rocce.
Un tecnico di elisoccorso è stato calato con un verricello di 10 metri per raggiungerla.
Immediata la richiesta d’intervento dell’équipe medica.
Il medico e l’infermiere, scesi sul posto, hanno iniziato subito le manovre di rianimazione, ma ogni tentativo di salvarla è stato vano.
Dopo il recupero, la salma è stata affidata al carro funebre e trasportata alle celle mortuarie di Caprino, dove il marito e l’amica l’hanno raggiunta, dopo essere stati riportati a valle in elicottero.
Il pubblico ministero di turno, informato dai carabinieri di Caprino intervenuti per gli accertamenti, ha autorizzato la restituzione della salma ai familiari.
Nel frattempo, i militari stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente, raccogliendo le testimonianze dei presenti, tra cui il marito, ancora sotto shock.
Secondo le prime ricostruzioni, il gruppo si trovava tra il Rifugio Chierego e il Rifugio Telegrafo quando la donna è caduta improvvisamente in un canale che affaccia sul lago di Garda.
Il sentiero 658 è uno dei percorsi più frequentati e scenografici del Monte Baldo, collegando Bocchetta di Nàole alla cima del Rifugio Telegrafo.