È la prima volta che la Regione Liguria sospende i finanziamenti all’Associazione, ma la principale direttrice escursionistica della Liguria, punto d’incontro tra la pianura e il mare, non rischia per il suo futuro e per tutte le attività ad essa connesse, infatti la Regione ha già stanziato 100.000 euro, la convenzione con il CAI sarà approvata a breve. Una decisione forse a sorpresa che, come affermato dall’Associazione, “porrà fine senza il minimo preavviso a due contratti di lavoro, a progetti internazionali e in generale alle attività delle tante persone che in questi anni si sono dedicate all’Alta Via”.
Sono trascorsi 36 anni da quando l’idea originaria prese campo: creare un itinerario escursionistico che unisse tutta la regione, da Ventimiglia fino alla Piana di Sarzana, sfruttando la direttrice principale che seguiva lo spartiacque e l’antico nodo viario, già esistente, che consentiva a contadini e pastori di spostarsi di valle in valle grazie ai percorsi laterali e vie alternative che si staccavano dalla dorsale appenninica della Liguria. I protagonisti di allora erano l’Unione Regionale delle Camere di Commercio Liguri, la Federazione Italiana Escursionismo, il Club Alpino Italiano e la Regione Liguria che patrocinò il progetto Alta Via dei Monti Liguri che consentiva di riscoprire in veste escursionistica e turistica una direttrice che ricalca mulattiere e antichi sentieri di crinale lungo il displuvio che delimita il versante costiero.
Sono 440 chilometri caratterizzati da contrasti paesaggistici per la presenza dei monti a ridosso del mare, che rispecchiano pienamente le caratteristiche e le bellezze della Liguria, ideali per gli amanti del trekking. Salvo rare eccezioni, anche biker ed escursionisti a cavallo possono percorrere le 43 tappe, distinte da dislivelli insignificanti, difficoltà minime, ideali anche per famiglie con bambini. Al percorso principale, evidenziato dal simbolo AV in campo bianco tra due bande rosse, si sovrappongono vie lastricate, vie asfaltate, vie di alpeggio e di transumanza, sentieri di collegamento che si spingono sempre più in alto, verso lo spartiacque, sia dal versante tirrenico sia da quello padano, immersi nei castagneti, poi nelle faggete, fino a giungere agli alpeggi e ai pascoli montani dove si aprono quegli orizzonti immensi che solo la Liguria sa dare.
“Sarà il CAI a gestire l’Alta Via dei Monti Liguri, la convenzione di 100.000 euro verrà approvata in Giunta a breve”. In una nota di Stefano Mai si legge che “la nuova gestione si occuperà della manutenzione e della valorizzazione dei percorsi escursionistici dei parchi regionali delle Alpi Liguri e di tutte le località interessanti dal punto di vista naturalistico-ambientale”. In questa nota dell’Assessore all’Agricoltura, Sviluppo dell’entroterra e delle Zone Rurali c’è un’imprecisione: in Liguria sono 9 i parchi regionali e solo uno si trova sulle Alpi Liguri. Una precisazione doverosa, anche perché la conoscenza diretta del territorio è fondamentale per programmare interventi finalizzati alla crescita del turismo naturalistico ed escursionistico, allo sviluppo del turismo enogastronomico e al sostegno dei prodotti tipici.
Quindi l’Alta Via dei Monti Liguri è qualcosa di più di un semplice itinerario escursionistico a tappe, l’Alta Via con il suo ruolo di asse portante, insieme al potenziamento della rete escursionistica già esistente (8.000 km di percorsi!), utile per chi desidera organizzare itinerari ad anello e gite “fuori porta” anche di un solo giorno, contribuisce a proteggere le biodiversità, consente di scoprire i principali ambienti naturali, contribuisce attivamente allo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali e alla salvaguardia dei beni naturali e culturali più significativi per le generazioni future. È fondamentale pertanto che la Regione Liguria nell’ambito della convenzione abbia stanziato per l’anno in corso 100.000 euro a favore della gestione dell’Alta Via. “Inoltre – come si legge nel comunicato di Stefano Mai – contiamo di recuperare anche nuovi fondi europei per puntare in modo deciso alla valorizzazione del territorio”.
Le dichiarazioni di Stefano Mai sono arrivate puntuali per calmare le acque: infatti, il 1° marzo si era diffuso il panico tra gli escursionisti, il timore era che i sentieri e i servizi connessi all’Alta Via dei Monti Liguri cadessero in abbandono dopo che l’Associazione, per voce del suo presidente Franco Zunino, annunciava la resa.
“Siamo spiacenti di comunicarvi che a partire dal 1° marzo cesseranno i servizi finora garantiti dall’Associazione Alta Via dei Monti Liguri per mancanza di finanziamenti da parte della Regione Liguria: distribuzione della cartografia, informazioni sul percorso e sulle strutture ricettive, aggiornamento del portale Alta Via, monitoraggio e manutenzione del percorso”. Sempre sul portale dell’Associazione precisa: “Nella sezione Ospitalità – strutture ricettive viene sospeso il servizio di richiesta disponibilità a partire dal 25 febbraio p.v. Il portale, con i suoi contenuti, webcam e immagini, sarà visibile al pubblico fino al 4 di aprile, poi sarà disattivato. Grazie per averci seguito in tutti questi anni”.
Tutti gli escursionisti e le persone che hanno a cuore la natura sanno che l’Alta Via dei Monti Liguri riveste anche un ruolo – come del resto i Parchi – di tutela della diversità biologica a livello europeo. Infatti, l’Alta Via dei Monti Liguri rappresenta un corridoio biologico determinante per il mantenimento delle specie di interesse comunitario, grazie alla sua funzione di interconnessione con i Parchi e le aree protette della regione, che si sovrappongono e si integrano con siti di particolare pregio: i Siti di importanza comunitaria (Sic) e le Zone di protezione speciale (Zps), che nel loro insieme costituiscono la cosiddetta Rete Natura 2000.
È evidente che in passato non si è provveduto a una adeguata promozione, ma questa Giunta ci crede molto e ha intenzione di puntare sull’immenso patrimonio naturalistico e escursionistico rappresentato dall’Alta Via dei Monti Liguri e lo farà anche attraverso una nuova gestione e l’implementazione di un settore che fino a oggi non disponeva di adeguate risorse umane. La Regione ha attenzione per l’Alta Via e per tutta la sentieristica che è un patrimonio incredibile che va valorizzato e potenziato
afferma l’assessore Stefano Mai
A noi escursionisti quello che davvero importa è che le persone che ricoprono ruoli importanti in Regione siano davvero all’altezza dei nostri vecchi, loro si che nei secoli hanno inciso positivamente sul territorio dell’entroterra ligure, coniugando armoniosamente attività produttive e tutela delle risorse ambientali, almeno fino a quando, a partire dai primi del Novecento, lo spopolamento delle aree rurali e l’incessante emorragia demografica verso la pianura e la riviera – motivata da una continua ricerca di occupazione e migliori condizioni di vita – ha comportato in queste mirabili terre a ridosso del mare l’assottigliarsi della presenza umana e una fase di stagnazione economica.
Oggi, il turismo ambientale può non solo rappresentare la giusta chiave di lettura per capire, apprezzare e meravigliarsi di un paesaggio incontaminato e di una cultura agreste ancora viva e forte, ma anche il mezzo per promuovere e sostenere le attività tradizionali nonché il turismo ecologico. In questa ottica l’Alta Via dei Monti Liguri può contribuire a incrementare l’afflusso turistico nell’entroterra, nel rispetto dell’ambiente e della trasparenza del mondo rurale.
A noi escursionisti interessa fondamentalmente una cosa: che una delle maggiori attrattive della Liguria continui ad avere un futuro roseo ed è per questo che ci piace chiudere il pezzo con l’augurio di Franco Zunino dell’Associazione Alta Via dei Monti Liguri che per 23 anni ha seguito questo vitale corridoio verde:
“… L’importante è che i nostri sentieri non vengano abbandonati e che si trovi lo strumento migliore per valorizzarli“