Trekking e cammini: cosa si può fare? Il quadro della situazione
In questo periodo in cui il virus purtroppo ha ripreso a correre anche nel nostro paese, le istituzioni stanno adottando provvedimenti d’urgenza per cercare di contenerela diffusione di contagi.
Questa produzione di norme nazionali, gli ormai noti DPCM, le leggi regionali e perfino le ordinanze comunali hanno reso il quadro della situazione piuttosto complicato.
In questo contesto è difficile capire cosa si può fare e soprattutto come. In particolare per attività come il trekking e l’outdoor che sono sempre più sul confine tra il turismo, il viaggio e l’attività sportiva.
L’ultimo DPCM del 18 Ottobre 2020
Partiamo dall’ultimo provvedimento, il DPCM del 18 Ottobre in vigore dal 19 Ottobre, che arriva a pochissimi giorni dal precedente decreto del 13 Ottobre che aveva introdotto una prima serie di strette.
Il provvedimento vieta gli sport di contatto e amatoriali, ma consente di svolgere attività motoria all’aria aperta come il trekking e il cammino. Rimangono aperte palestre e piscine, purché siano rispettati i protocolli di sicurezza, potrebbero però esserci nuovi provvedimenti già in settimana.
L’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto comprende anche l’attività motoria, salvo quando sia garantito il distanziamento fisico in modo continuativo, di almeno due metri da altre persone. La mascherina comunque deve essere sempre a portata di mano ed indossata in ogni situazione di affollamento.
Da quanto indicato dalle norme e dalla ratio che le ha ispirate sembra fuor di dubbio che i cammini nella natura e i trekking in montagna possano svolgersi anche senza indossare la mascherina. Andrà indossata solo nei punti di ritrovo e in ogni caso di assembramento.
Sul punto è intervenuto anche una circolare del ministero dell’Interno cha ha specificato come siano esonerati dall’obbligo di mascherina coloro che svolgono attività sportiva individuale, come corsa e bicicletta, mentre permane l’obbligo di mascherina per le attività motorie.
L’eccezione è la possibilità di mantenere un distanziamento costante, piuttosto frequente durante i trekking nei boschi e nella natura.
Le norme di sicurezza sui sentieri e per i rifugi
Per adesso non ci sono state provvedimenti restrittivi sulle attività dei rifugi, che sottostanno alle stesse norme di ristoranti e alberghi. Quindi obbligo di indossare mascherina al loro interno, fino a quando non si è seduti al tavolo, capienza ridotta e più spazio a disposizione degli ospiti.
Utile seguire le indicazioni del CAI raccolte in un vademecum redatto a maggio, in cui ricorda l’obbligo di prenotare il pernottamento in rifugio e, in ogni caso, di contattare il gestore per segnalare la sosta.
Inoltre, è sempre necessario avere mascherina e gel igienizzante, lavarsi spesso le mani e riporre zaino e attrezzature negli spazi indicati dal gestore. In vista del periodo estivo si consigliava di consumare i pasti all’esterno, in autunno e in vista dell’inverno questo è meno praticabile.
Nessuna prescrizione per le escursioni guidate, che rimangono consentite, sempre con il necessario distanziamento interpersonale di due metri e con l’obbligo di indossare la mascherina quando ci si raggruppa. In ogni caso è consigliato misurarsi la temperatura prima di decidere se prendere o meno parte all’escursione.
Gli spostamenti tra regioni e in Europa
Gli ultimi provvedimenti del Governo non pongono limitazioni negli spostamenti tra regioni, ma in questo caso è opportuno tenere sempre in considerazioni i provvedimenti locali, che potrebbero porre particolari vincoli in zone ad alto contagio.
Una prima restrizione è stata imposta dalla Regione Campania, con una ordinanza di ieri, limita gli spostamenti tra le provincie alle sole ragioni di lavoro, salute o stretta necessità.
In ogni caso è opportuno segnalare alle autorità la presenza nel territorio, diverse regioni danno la possibilità di effettuare la segnalazione online, così da rendere più agevole l’eventuale tracciamento dei contatti.
La situazione, chiaramente, è molto più complicata per gli spostamenti verso l’estero per turismo o viaggi.
In linea generale la Farnesina sconsiglia di andare all’estero per motivi di turismo, soprattutto in questo periodo in cui l’andamento dei contagi sta cambiando molto in fretta.
Veniamo però alle disposizioni normative, in questo ambito bisogna fare un’importante distinzione tra le limitazioni in uscita e ingresso dall’Italia, e le eventuali limitazioni in ingresso degli altri paesi.
A livello normativo, l’ultimo decreto, non pone ulteriori limitazioni, rimangono permessi gli sposamenti, per qualsiasi motivo, verso i paesi dell’Unione Europea, dello spazio Schengen e verso Gran Bretagna, Irlanda del nord, Principato di Monaco e Repubblica di San Marino.
Per il resto del continente europeo verso Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo, Moldavia, Bielorussia, Ucraina sono consentiti spostamenti solo per motivi di lavoro, studio o estrema necessità.
Il resto del mondo
Gli altri paesi del mondo sono stati suddivisi in liste diverse a seconda del livello di pericolosità e delle conseguenti restrizioni agli spostamenti.
_ Nella Lista D, ci sono i paesi verso i quali c’è libertà di spostamento, quindi anche per motivi di turismo. Rientrano nell’elenco Georgia, Tunisia, Ruanda, Giappone, Thailandia, Corea, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Uruguay.
Al rientro in Italia sarà comunque obbligatorio sottoposti a tampone o a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria. Anche in questo caso è necessario accertare che questi paesi non pongano delle limitazioni in ingresso per chi proviene dall’Italia.
_ Nella Lista E, ci sono tutti gli altri paesi del mondo. Si potrà andare in questi paesi solo per motivi di lavoro, salute o estrema necessità. Non sono consentiti quindi viaggio di turismo in tutti questi stati.
Anche in questo caso al rientro in Italia sarà necessario sottoporsi a tampone oppure mettersi in stato di isolamento fiduciario. Inoltre in molti paesi sono in vigore limitazioni stringenti per gli stranieri in ingresso.