Forse proprio per questo siamo in tanti a non vedere l’ora di salutare una stagione così ambigua e andare di slancio incontro a una nuova primavera, si spera “fatta come si deve” e foriera di tante opportunità per gite alla scoperta di una natura che si risveglia e si mostra in tutto il suo splendore.
Gli articoli di questo numero vogliono essere spunto per le vostre escursioni primaverili, quasi un aperitivo di quello che (speriamo!) il 2016 ci saprà regalare.
Senza troppi timori reverenziali cominciamo subito con la visita a Sua Maestà il Monte Bianco, dove ci accompagna Fulvia Negro, con l’articolo dedicato ai Balcons, gli itinerari della valle di Chamonix che offrono impareggiabili vedute sulle grandi cime del massiccio.
Il candore delle vette alpine ci rimanda al bianco abbagliante dei borghi di Puglia. Qui seguiamo Enrico Bottino, nostra guida in un suggestivo tour della Terra dei Messapi, fra le testimonianze di una cultura plurimillenaria, paesaggi plasmati da una rara armonia fra uomo e natura e sapori della tradizione.
Marco Carlone è invece la nostra guida nell’universo selvaggio della Val Verzasca, un angolo di wilderness nascosto fra le pieghe del Canton Ticino, dove dominano le grandi pareti granitiche e i segni della presenza umana si fanno timidi e rari.
Ci sono invece la fatica e la sapienza dell’uomo dietro l’armonia delle pietre con cui è stata costruita l’abbazia di San Pietro al Monte, meraviglia dell’arte romanica che sorge sui monti di Civate, in Lombardia, e che raggiungiamo risalendo un’antica mulattiera in compagnia di Serafino Ripamonti.
Massimo Clementi ripercorre invece le orme di Albrecht Dürer, assaporando i colori, la natura e la magia del Trentino che nel 1494 stregarono l’animo e il pennello dell’artista che li riprodusse fedelmente, quasi en plein air, in dodici famosi acquarelli. Facciamo un nuovo balzo Oltralpe per atterrare questa volta nella Valle del Rodano. Qui è di nuovo ancora Fulvia Negro a indicarci i sentieri che conducono alla scoperta dei segni della civiltà alpina dei Walser e portano a contemplare alcune fra le meraviglie naturalistiche più note delle Alpi: dai grandi Quattromila come il Cervino e il Monte Rosa, fino all’immenso ghiacciaio di Aletsch, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Identico riconoscimento appartiene al borgo e al territorio di Furore, nella Costiera Amalfitana. Qui certo non ci sono ghiacciai e grandi montagne, ma, seguendo le orme di Flavio Pagano, scopriremo i sentieri che attraversano un mondo di rocce e boschi “verticali”, a picco sulla distesa orizzontale del Mediterraneo.
Come di consueto chiudiamo viaggio con una tappa in terre esotiche. Questa volta ci spostiamo nel Golfo di Guinea dove Odetta Carpi e Oreste Ferretti hanno realizzato un memorabile reportage dedicato ai riti e alle tradizioni dell’antica e misteriosa religione del Vudù.
Buona lettura e buon cammino!