Trentino: orsa morta durante la cattura

L'orsa F43 è deceduta subito dopo la cattura. L'operazione era stata decisa per la sostituzione del collare radio che l'animale indossava dal luglio del 2021. Sono in corso accertamenti per ricostruire le cause dell'accaduto

6 settembre 2022 - 14:12

Le operazioni di cattura dell’animale si sono svolte in val Conceo, nel Trentino orientale. L’orsa è probabilmente morta a causa della particolare posizione che ha assunto nella trappola a tubo dopo essersi addormentata per effetto dell’anestetico.

Gli operatori giunti sul posto hanno provato ad eseguire delle manovre di rianimazione che, però, si sono rivelate senza esito.

L’orsa F43 era da tempo monitorata dalle autorità, poiché spesso si avvicinava ai centri abitati in cerca di cibo. Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli avvistamenti dell’orsa in prossimità di paesi e abitazioni in Trentino.

Il corpo forestale seguiva gli spostamenti dell’animale grazie al radiocollare che le era stato messo a partire dal luglio 2021. Secondo i dati comunicati della Provincia, l’orsa F43 e il fratello M62 sono responsabili di circa un terzo dei danni da orso registrati nell’ultimo periodo in Trentino e per questo sono stati tenuti sotto sorveglianza.

Il personale forestale aveva iniziato anche a svolgere alcuni presidi notturni per impedire agli animali di avvicinarsi ai centri abitati e scongiurare così danni alle proprietà.

Per allontanare l’animale le autorità hanno utilizzato proiettili di gomma e cani anti-orso, strumenti utili a spaventare l’orsa per allontanarla dai luoghi abitati.

 

L’orsa F43 era particolarmente confidente con gli insediamenti umani

Soprattutto l’orsa F43 è stata protagonista di numerose incursioni nei centri abitati, come dimostra il report mensile della Provincia di Trento nel quale si legge che l’orsa:

”ha portato a termine azioni per lo più su conigli e galline, in prossimità o all’interno di centri abitati, anche in modo reiterato e confermando la forte confidenza nei confronti dell’uomo. Ciò ha riguardato soprattutto la zona della val di Ledro, provocando una certa preoccupazione tra i residenti e gli amministratori”.

Nel report della Provincia si legge anche:

“Soprattutto nell’ultima decade del mese le ripetute azioni di F43 hanno reso necessario un presidio nelle ore notturne pressoché continuo da parte del personale forestale, che ha effettuato numerose e ripetute (anche nel corso della stessa notte) azioni di condizionamento negativo nei confronti dell’orsa tramite l’uso di pallettoni in gomma e/o cani da orso, allo scopo di fare tutto il possibile per mitigare l’eccessiva confidenza dell’animale”.

Proprio le operazioni di cattura dell’animale, necessarie per sostituire il radiocollare, ne hanno provocato la morte, in circostanze ancora non completamente chiarite e sulle quali da diverse parti si chiedono chiarimenti.

Enrico Rizzi, segretario del Partito animalista europeo, ha infatti dichiarato:

“Un patrimonio dello Stato, un altro animale meraviglioso che apparteneva a tutti noi ucciso da gente incompetente e senza scrupoli. Dovevate proteggere questi animali con il progetto Life Ursus pagato da tutti noi con milioni di euro e invece fate tutto il contrario da anni. Meritate di fallire tutti. Tutti”.

Anche Massimo Camparotto, presidente di Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), ha commentato la vicenda:

“Quando avremo in mano la documentazione, compresi i materiali video, valuteremo l’opportunità di farla analizzare a un nostro consulente. Ci riserviamo inoltre d’intervenire nelle opportune sedi per la tutela degli orsi, animali protetti a livello comunitario, se emergeranno responsabilità”.

 

 

 

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