Trentino: ritrovato senza vita l’escursionista di 22 anni disperso
Un'altra vittima della montagna in Trentino: recuperato il corpo senza vita di un giovanissimo escursionista partito per un trekking in solitaria. La vittima ha perso la vita dopo essere caduto per circa 150 metri dal sentiero che conduce alla cima del monte Pelle
Il giovane ha perso la vita precipitando in un canalone vicino alla vetta del monte Peller, il corpo senza vita è stato trovato dagli uomini del soccorso alpino nel pomeriggiodi martedì 19 luglio.
La famiglia aveva allertato i soccorsi chiamando il numero unico di emergenza 112, quando il ragazzo non aveva fatto ritorno a casa per il pranzo dopo essere uscito per un trekking in solitaria verso la cima del monte Peller, nelle Dolomiti di Brenta in Trentino.
Intorno alle 13.50 sono partite le ricerche, i soccorsi hanno immediatamente individuato la macchina della giovane vittima in un parcheggio in prossimità dell’imbocco del sentiero.
Sul posto, il Soccorso alpino e speleologico con il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha inviato diverse squadre della Stazione Valle di Non e della Stazione Valle di Sole per perlustrare i sentieri sui due diversi versanti.
Le ricerche si sono concluse intorno alle 15.30 quando gli uomini del soccorso alpino hanno individuato il corpo del giovane escursionista del 1999 residente a Cles (Tn). La vittima è stata trovata circa 150 metri più a valle del sentiero tra la cima del monte Peller e la via ferrata che sale dal rifugio Peller, a una quota di circa 2.100 m.s.l.m.
Fatali per lui le ferite riportate dopo essere precipitato in un canale dalla cresta. Dopo la constatazione del decesso da parte del medico e il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata dall’elicottero di Trentino Emergenza e trasferita alla camera mortuaria dell’ospedale di Cles.
In questi giorni d’estate sono numerosi gli incidenti in montagna, dopo la tragedia della Marmolada la questione delle sicurezza nelle attività outdoor è tornata di attualità.
Il Soccorso Alpino ha ricordato che il rischio zero in montagna non esiste ma, allo stesso tempo, ha sottolineato come il rispetto di alcune condotte di sicurezza possa abbassare drasticamente il rischio di incidenti